Il problema è l’introduzione di Claudio Bartocci che parla difficile di cose difficili; poi vengono i racconti che sono interessanti e piacevoli. Chi più chi meno, ovviamente. Commovente la rievocazione della vita di Alan Turing. Voto 4/5
Alcuni scrittori di valore sono anche stati matematici di professione: da Omar Khayyam a Bram Stocker, da Lewis Carroll a Alexander Solzenicyn. E non è raro che in alcuni romanzi ci siano pagine dedicate alla matematica o con matematici protagonisti. In questa antologia vengono però raccolti solo quei racconti che per intero ed esplicitamente si sono ispirati al mondo della matematica (per tema o struttura del racconto). Due storie di Borges ispirate a quei "libri di logica e matematica letti ma non perfettamente compresi", l'integrazione matematica come integrazione razziale in Pynchon o il rapporto tra uomo e donna sotto forma di anello di Moebius in Cortázar. Tra gli altri racconti si ricordano quelli di Calvino, Buzzati, Huxley, Cheever e McEwan, Saramago, Del Giudice, Voltolini, Musil. Uno spazio particolare è riservato alla fantascienza, che con la matematica ha spesso mostrato grandi affinità.
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Copertina in brossura,sporca lievemente. Paginazione ingiallita. Interno in ottime condizioni. Copertina flessibile 301 9788806188252 Buono (Good) .
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Anno edizione:2007
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LORENZO POMPEO 31 dicembre 2011
esiste un genere letterario che possiamo definire "racconto matematico"? Siamo abituati a ragionare intorno a categorie come "racconto fantastico" oppure generi come il giallo, noir oppure fantasy. Il racconto matematico possiede lo stesso diritto di cittadinanza? E ancora, se esiste il "racconto matematico" perché non estendere questa categoria anche al romanzo. Nella sua introduzione, il curatore, Claudio Bartocci, elenca alcuni narratori che hanno subito il fascino della matematica o che si sono serviti di processi logici matematici nelle loro opere. Devo confessare, tra l'altro, la mia scarsa dimestichezza con la matematica. Tuttavia ho apprezzato, e molto, quasi tutti i racconti. Ma allo stesso tempo riconosco che non mi metterei a leggere con grande entusiasmo un "romanzo matematico". Infatti le regole del racconto, la sua brevità, il suo statuto ibrido e aperto alle contaminazioni, lo rende più ricettivo rispetto alle provocazioni e alle suggestioni matematiche. A mio avviso è proprio il racconto il terreno più adatto a questo genere di contaminazioni. Proprio per questo, a chiunque abbia intenzione si scrivere e pubblicare un racconto, consiglierei caldamente la lettura di questa antologia, per smentire l'idea comune che scrivere un racconto sia, per via della brevità, cosa più semplice rispetto alla stesura di un romanzo. Questi racconti dimostrano, al contrario, che la brevità impone all'autore una severa disciplina, nella quale l'invenzione narrativa deve necessariamente dare vita a un congegno narrativo tendente a quella perfezione propria della matematica. Nel romanzo invece è il personaggio che domina la scena, con tutte le sue imperfezioni, i suoi vizi, i suoi tic.
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DENIS BISCARO 11 novembre 2010
Questo libro è stato una mezza delusione. Non tanto per il valore letterario che mediamente è più che buono (tra gli autori ci sono Borges, Calvino, Lem, Saramago, Asimov per fare qualche nome), quanto per la pertinenza con la matematica, più spesso relegata a pretesto che non a fulcro della narrazione. I racconti in cui la scrittura diventa strumento di indagine dei concetti matematici si possono contare sulle dita di una mano: Il libro di sabbia di Borges, L'hotel straordinario di Lem, Geometria solida di McEwan e La Biblioteca Universale di Lasswitz. Tutti gli altri oscillano tra una blanda contaminazione con concetti logico-geometrici a una più o meno altrettanto debole assonanza con strutture razionali, regolarità o simmetrie. Inoltre i racconti migliori, per colmo d'ironia (ma forse neppure troppo...), sono quelli che meno hanno a che fare con la matematica, primo fra tutti il toccante Riflusso di Saramago, che descrive la follia di un sovrano che voleva depurare i suoi domini da ogni segno di morte, relegandoli tutti in un immenso cimitero edificato al centro del regno. Intrigante anche il racconto di Foster Wallace Tennis, trigonometria e tornado sull'anomala abilità nel tennis di un ragazzino dell'Illinois, o quello di Calvino Il conte di Montecristo, suscettibile di molteplici interpretazioni. Deludente invece il racconto Nove volte sette di Asimov che fallisce proprio lì dove di solito eccelle, ovvero nell'elaborazione di una convincente idea di fondo, in questo caso, al contrario, particolarmente insulsa. Discorso a parte invece per i ritratti alla fine del libro, tutti godibili e suggestivi, con una menzione particolare per il Breve ritratto di Alan Turing di Carrère che riesce a tracciare con mano leggera un profilo straordinariamente umano e vivido di uno scienziato di prima levatura ma molto poco noto al grande pubblico. Il volume è curato da Claudio Bartocci, docente universitario di Fisica Matematica ed autore di svariati saggi ed articoli di carattere matematico. Nell'Introduzione egli si auspica che questa raccolta mostri come la letteratura sia un tramite affascinante ed efficace verso le meraviglie dei lidi logico-deduttivi per lo più ignorati dall'uomo di cultura medio. Purtroppo sembra invece che il libro provi proprio il contrario...
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