Romanzo corale, incentrato sulla ricerca interiore, oltre il "frammento di specchio" che ognuno di noi ha nell'occhio, sullo scenario di una New York cristallizzata negli inverni di una serie di anni, sulla crescita interiore e l'eterna ricerca dei protagonisti di un modo per esprimersi, di uno sprazzo di arte, di un amore, o di un semplice addio.
Barrett Meeks, reduce dall'ennesima delusione amorosa, sta camminando per Central Park quando all'improvviso sente di dover guardare verso il cielo; lassù vede una luce pallida, evanescente, che sembra illuminare proprio lui con un'aura quasi divina. Barrett non crede nelle visioni - o in Dio - ma non può negare ciò a cui ha appena assistito. Allo stesso tempo, nel più modesto quartiere di Bushwick, a Brooklyn, Tyler, il fratello di Barrett, un musicista ancora in cerca del successo, sta tentando - con poca fortuna - di scrivere una canzone per la sua fidanzata Beth, da eseguire il giorno del loro prossimo matrimonio. Beth è molto malata e Tyler è deciso a scrivere una canzone che non sia solo una ballata romantica, ma una vera e propria espressione di eterno amore. Barrett, ossessionato dalla luce, si butta a capofitto nella religione. Tyler invece si convince sempre più che solo le droghe possono sbloccare la sua vena creativa. Beth da parte sua cerca di affrontare la vita con la forza e il coraggio che riesce a raccogliere. Come in "Le ore", Michael Cunningham coglie i personaggi di questo suo sesto romanzo nei momenti decisivi delle loro esistenze, momenti in cui si toccano la vita e la morte, il dolore e il piacere, il desiderio e l'abbandono.
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Anno edizione:2015
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Formato:Tascabile
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Lusio 28 novembre 2021Oltre il "frammento di specchio"
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Protagonisti due fratelli e le loro differenze. La dipendenza l'uno dall'altro, la dipendenza dalle sostanze, l'incapacità di accettare i propri limiti e di riconoscere le proprie qualità. E poi lei, la Luce. L'idea di un soprannaturale che potrebbe dare un senso all'esistenza o che potrebbe renderla insignificante. Durante la lettura la sensazione di guardare attraverso il buco della serratura la vita di persone che non sarebbero arrivate da nessuna parte, il continuo rimando alla Luce, alla sacralità. Un libro che non lascia indifferenti
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loredana valente 14 ottobre 2014
Cunningham non tradisce le aspettative del titolo, rimando alla famosa e alquanto inusuale favola di Andersen, utilizzando tutte le sue capacità stilistiche, di forma e di contenuto per realizzare un romanzo che oserei definire: "romanticismo moderno".E' apparentemente una storia familiare o meglio di relazioni familiari: due fratelli così diversi, distanti nella personalità che comunque sono uniti. l'introspezione psicologica e le riflessioni del mono circostante alla loro storia sono "archetipi" della più grande letteratura di fine ottocento e inizi novecento europeo. Si Cunningham, secondo me, parla degli americani ma utilizza il linguaggio del romanzo europeo. Il romanzo "prende" e la storia è attuale. I voli pindarici sono riservati alle descrizioni e ai sentimenti.
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