Con un filo di irrealismo, ma quanto basta, Kehlmann racconta in modo divertente e a tratti veramente spassoso un pezzo di storia e di storia del cinema. Il contesto diventa sempre più cupo ed è interessante seguire come i vari personaggi entrino nella logica del regime nazista quasi facendo spallucce. Ben scritto e ben descritto proprio questo processo di irretimento. Alcuni personaggi valgono un pizzico di più (la moglie, il figlio).
Il regista
Libro incluso nella longlist del Premio Gregor Von Rezzori 2025
Ingegnoso e divertente, Il regista racconta la vita di un maestro del cinema, del suo patto con il diavolo e delle pericolose illusioni del grande schermo.
«Un colpo di genio.» - ARD Druckfrisch
Los Angeles, anni trenta. Con l’avvento del nazismo il regista Georg Wilhelm Pabst lascia la Francia dove sta lavorando e si trasferisce negli Stati Uniti. È uno dei grandi maestri del cinema tedesco d’avanguardia, ha diretto le più importanti star del muto e portato al successo Greta Garbo rendendola immortale, ma in America è solo uno come tanti. Incapace di adattarsi ai meccanismi dello studio system, dopo aver girato un film che si rivela un fiasco, non vede più un futuro a Hollywood e abbandona il sole della California per tornare in Europa. Mentre fa visita alla madre in Austria, ormai annessa alla Germania, scoppia la guerra e ripartire diventa impossibile. Bloccato nel Terzo Reich, G.W. Pabst si confronta con la natura brutale del regime. Goebbels, il ministro della Propaganda a Berlino, vuole il genio del cinema, non accetta un no come risposta e fa grandi promesse. Anche se Pabst crede ancora che saprà resistere a queste avance, che non si sottometterà ad alcuna dittatura diversa da quella artistica, si è già cacciato in un guaio irrimediabile. Arte e potere, bellezza e barbarie, Il regista mostra di cosa è capace la letteratura.
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ugo 07 marzo 2025Un libro godibile
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Tonno85 08 gennaio 2025
Con la sua scrittura semplice e la sua capacità di raccontare senza troppe sovrastrutture, Daniel Kehlmann ha costruito una storia nella storia: la vicenda di Georg Wilhelm Pabst si confonde tra le righe della pagina più oscura della storia europea. In un Novecento tormentato, fatto di guerra, violenza, oppressione e brutalità, il protagonista di questo racconto si ritrova in bilico tra la necessità di far vivere la bellezza della propria arte e la consapevolezza dei tempi oscuri in cui vive. Eroe e antieroe si fondono in un solo uomo reso protagonista di un romanzo struggente e coinvolgente.
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