Recensioni Il riccio rapito

Il riccio rapito di Alexander Pope

Quando uscì in Inghilterra nel 1714, Il riccio rapito vendette oltre tremila copie in soli quattro giorni e in breve invase anche il continente facendo innamorare di sé l’Europa intera. Questo poemetto eroicomico, qui proposto nella deliziosa traduzione di Viola Papetti, ha ancora oggi tutte le doti per incantare: in un trionfo di precisione e grazia mondana, la lingua di Pope, sovranamente leggera, racconta storie di riccioli, gemme, profumi, pettini, spille e giarrettiere in una satirica trasposizione di narrazioni epiche. È un mondo etereo, mirabilmente frivolo, dove gli oggetti della quotidianità si confondono con spiriti dell’aria, folletti, silfi, ninfe e gnomi e a cui solo le incisioni di un genio come Beardsley potevano rendere giustizia.

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