Ricostruzione e linguaggi. Reggio Calabria: per una storiografia delle scritture architettoniche dopo il 1908
Il tema di ricostruzione di centri colpiti da disastrosi eventi quali i terremoti è purtroppo ricorrente e sempre attuale. La città di Reggio, con la vicina Messina ha in questo un triste primato: al 1783 e al 1908 risalgono infatti le più recenti innovazioni urbanistiche seguite a due gravi sismi che hanno cancellato le tracce fino ad allora sopravvissute di uno degli insediamenti più antichi e importanti nella storia della civiltà mediterranea. Ricostruita più volte nello stesso sito Reggio ha scelto, dopo il 1908, tramite l’opera di tecnici ed amministratori locali di conservare nel linguaggio architettonico degli edifici pubblici e privati il ricordo dell’antichità classica e della città sette-ottocentesca con l’adozione di stili architettonici e decorativi di gusto eclettico. Solo la decoratività del liberty trova ampie e svariate applicazioni, mentre viene criticato, anche se firmato da Piacentini, il progetto “ultramoderno” del Museo Nazionale della Magna Grecia. Ricostruire una città sulle sue millenarie rovine è forse operazione ben più complessa che progettare “ex novo” una città senza storia.
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Anno edizione:1981
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In commercio dal:1 aprile 1981
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