Riflessioni su Nulla. Una meta-biografia filosofica con i Maestri dell'Assurdo
«Uccidersi, in un certo senso e come nel melodramma, è confessare: confessare che si è superati dalla vita o che non la si è compresa. […] Morire volontariamente presuppone che si sia riconosciuto, anche istintivamente, il carattere inconsistente di tale abitudine, la mancanza di ogni profonda ragione di vivere, l’indole insensata di questa quotidiana agitazione e l’inutilità della sofferenza». Il problema del suicidio alligna le proprie radici nella scoperta dell’assurdità dell’esistenza. L’uomo assurdo sa perfettamente che, tramontata la sua breve luce, l’unica cosa che lo attende è una sola notte, perpetua; una volta spento, sarà polvere e ombra soltanto. In un certo senso la sua prospettiva sulla realtà è terrificante, ma, osservandola da altro punto di vista, si rivela estremamente liberatoria. Sisifo insegna a negare l’esistenza degli dei e a trovare un senso alla catena di azioni senza legami, che diventano il suo destino individuale, «da lui creato, riunito sotto lo sguardo della memoria e presto suggellato dalla morte». Ai piedi della montagna Sisifo ritrova sempre il proprio fardello, contempla la sua storia personale e trova in sé le forze per proseguire.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:25 giugno 2025
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