Ringo Starr, batterista
In un’intervista divenuta celebre, il produttore Quincy Jones ha definito Ringo Starr «il peggior batterista del mondo». Si trattava di un commento volutamente provocatorio, che richiamava però un fatto vero: c’era stato chi, negli anni Sessanta e non solo, aveva sostenuto che fosse un musicista mediocre. Sobrio, fedele a uno stile privo di quei movimenti esagerati a cui si lasciavano andare tanti altri batteristi, in realtà Ringo Starr è stato, ed è, un musicista di indubitabile talento. Un passo indietro rispetto non solo a John Lennon e a Paul McCartney, ma anche a George Harrison, lo era soltanto sul palco. Pur essendo un autodidatta, infatti, il suo contributo al percorso artistico dei Beatles oggi non può più essere negato. In pagine appassionate e appassionanti Antonio “Tony Face” Bacciocchi, batterista a sua volta, ci accompagna per mano alla scoperta di Ringo Starr anche dal punto di vista tecnico. Non tralasciando tuttavia di raccontare il Ringo uomo, con la sua grande simpatia, ma anche con il suo sguardo spesso malinconico. Prefazione di Franco Zanetti.
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:1 novembre 2024
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