Questo romanzo, che mi ha folgorato sin dalla prima pagina, tramite la vita del protagonista, Inni Wintrop, ed i suoi rapporti con altri due personaggi, esplora, ricerca ed analizza la complessità della vita umana, la ricerca di significato, di ordine e confronto con la morte intrecciando caso, arte e filosofia. La prosa di Nooteboom è elegante, raffinata, lirica ma sempre molto raziocinante e reale, non c’è stato momento durante la lettura in cui non rimanessi estasiato dallo stile e dal linguaggio, una continua sovrapposizione che bilancia l’introspezione e la narrazione. Il titolo è rappresentativo, i rituali, schemi ripetitivi con i quali gli esseri umani cercano di conferire significato alla vita nonostante la sua precipua imprevedibilità, vengono mostrati ed analizzati dallo Scrittore tramite questi tre personaggi così differenti tra loro. Il protagonista che vive tra solitudine e perpetuo smarrimento, Arnold, ingabbiato in una rigida ed ordinata routine per cercare di domare il tempo e che invece si alienerà e Philip, connesso col trascendente e che rifugge il mondo materiale arrivando ad un doloroso isolamento. Rituali non offre risposte ma piuttosto invita il lettore a confrontarsi con le proprie domande e, nonostante le tematiche siano profonde e serie, non è mai tragico anzi, ha una certa dose d’ironia raffinata, la ricerca di significato esistenziale viene raccontata come una caratteristica intrinseca della condizione umana, e proprio questo rende il romanzo profondamente contemporaneo, forse ancor di più ai giorni nostri segnati da cosi tante incertezze. Non è solo un libro, da leggere per passare tempo o rilassarsi, ma è un’esperienza che richiede una buona attenzione ma ti assicuro che troverai un’opera di rara intensità emotiva ed intellettuale pronta a lasciarti una traccia duratura nella mente e nell’anima e che potrebbe sorprenderti cambiando il tuo modo di vedere il mondo.
