Sarà che è stato uno dei miei primi ascolti in vinile. Sarà che amo da morire l'uso dell'organo (quanta tradizione rock?). Sarà che si ispira al Maestro Morricone. Ma questo album rappresenta per me uno dei pochi capolavori del nostro sciagurato decennio. Metti un italiano emigrato in America come Daniele Luppi, divenuto famoso per tante colonne sonore ma con dentro lo stile vintage e l'amore/odio per Roma. Uniscilo al re Mida Danger Mouse, produttore che "everything he touches turns to gold". Ambienta tutto a Roma recuperando un vecchio organo conservato in una cantina e ottieni Rome. Musica che trasporta, atmosfere autunnali, ritmi inebrianti, voci profonde, artisti morriconiani (Alessandro Alessandroni, Edda dell'Orso, Gilda Buttà, Cantori Moderni). Un album che riesce a risollevare e far apprezzare come non mai la stupenda voce di Norah Jones, per troppo tempo solo Snoora soporifera Jones in tanti suoi album da sbadigli. Da ascoltare SOLO ed esclusivamente in vinile: dovete essere obbligati a sentirvelo tutto, senza pause se non quella di metà disco. Senza salti e senza "aspetta un secondo che vado in bagno". E' fatto per essere ascoltato così: inutile prendersi il cd, rischiate di buttarlo dopo 10 minuti. Non rende neppure un centesimo del vinile. Unico problema: fuori produzione. Fatevi forza, si può trovare ancora, sigillato a 120 euro. Cosa volete? E' un capolavoro.
