Poche chiacchiere, questo libro è veramente bello. Le motivazioni sono svariate. Prima di tutto, nonostante sia un romanzo shockante, non è scritto solo per shockare come spesso accade. L'autore infatti scrive la sua opera prima, forte di una storia veramente interessante da raccontare, con uno schema intrecciato in modo egregio e uno stile di scrittura unico nel suo genere. Nonostante infatti le moltissime citazioni (forse troppe, nel finale addirittura ripetitive quelle musicali) e l'avere una scrittura figlia di un ben noto stile pulp cinematografico, Massimo Rainer riesce in questa miscellanea, a farne comunque un suo marchio. E' importante sottolineare come sia una lettura consigliabile a un ben più ampio campo di lettori di quello che l'etichetta proporrebbe. Non solo i "giallisti" quindi, possono godere di questa truculenta vicenda (che godranno a scoprire i tantissimi intrecci), ma oserei dire qualsiasi lettore, purché non si abbia lo stomaco troppo debole. Le scene sono sempre forti, non esiste pietà, mai e per nessuno. E' un romanzo "macho", ma la sua crudezza possiede intorno un sottile velo di ironia nei personaggi principali e non, che lo rende una lettura forte, ma mai morbosa e fine a sé stessa. Se si è in grado di accettare questa violenza che, volenti o nolenti, da sempre si cela nel nostro mondo, nascosta tra mafie del mondo e servizi segreti, si potrà godere di un grandissimo romanzo. Ritengo il finale (quello "italiano"), per la mia mente malata, dolcissimo.
Sullo sfondo della torrida estate milanese la Dea pagana, un'assassina dall'identità sconosciuta, miete vittime tra le forze dell'ordine e della magistratura con macabra ferocia. Sono sulle sue tracce Annibale e Valsesi, due poliziotti agli antipodi, sia politicamente che operativamente...Nel frattempo, da Tokio sbarcano tre misteriosi giapponesi, tutti con il mignolo tagliato, segno inequivocabile della loro appartenenza alla Yakuza. Che cosa ci fanno in Italia? E chi è Aska, la ragazza cui danno la caccia? Rainer descrive un'Italia feroce e violenta. Dove l'unica legge è quella del più forte. Dove la redenzione non è che una flebile luce in una distesa di oscurità.
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Titolo: Rosso italiano Autore: Massimo Rainer Editore: Barbera Anno: 2007 Più che buone, residui di etichetta sulla retrocopertina, etichetta sulla prima di copertina
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Anno edizione:2007
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Angelo Iavarone 15 febbraio 2009
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