Con fervore e autorevolezza, Remuzzi difende l’essenziale e insostituibile importanza del nostro Servizio Sanitario Nazionale, istituito nel 1978 e riformato nel 1992. Prima della sua creazione, in Italia esistevano le mutue, pubbliche e private, che non garantivano pari livelli di omogeneità sul territorio. Invece il SSN risponde a tre principi fondamentali: universalità, solidarietà e uniformità, confermando così il diritto civile enunciato dall’articolo 32 della nostra Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure agli indigenti”. Si sancisce in tal modo il principio (che a tutt’oggi non viene riconosciuto nella maggior parte del mondo) che la salute non è un bene da lasciare alle dinamiche del mercato, ma va assicurata a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche e dallo stato sociale dei cittadini. Una grande conquista democratica del nostro paese, che anche oggi va assolutamente difesa e rafforzata. Il Servizio Sanitario Nazionale implica per lo stato costi di finanziamento molto elevati (per quanto ancora ridotti rispetto a quelli di altre nazioni), e destinati a crescere in futuro, con l’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche, il prezzo delle nuove terapie e degli strumenti diagnostici. Ma si possono già ideare e programmare soluzioni atte a contenere le spese. Indispensabile è comunque preservare il mantenimento di un Servizio Sanitario Nazionale efficiente e democratico, che garantisca le stesse possibilità di cura al Nord come al Sud, evitando le differenziazioni economiche, gli sprechi di investimento, le lunghe liste d’attesa e la disorganizzazione cui oggi assistiamo ancora troppo spesso.
La salute (non) è in vendita
L'appassionato pamphlet di uno dei medici più stimati e noti del nostro paese. Un libro in difesa della Servizio Sanitario Nazionale
«Un libro breve, che chiunque può scorrere d'un fiato anche se a digiuno di conoscenze mediche. È giusto che sia un testo «per tutti», perché ha un chiaro valore politico. E riuscirà a sorprendere parecchi lettori nell'analisi di alcuni temi e nelle relative conclusioni.» - Corriere della sera
Prima di sparare a zero sul Servizio Sanitario Nazionale fermatevi un attimo e pensate all'ultima persona cara che ha ricevuto le cure per il cancro, o fatto un trapianto di cuore o di fegato. È stata curata senza spendere nulla. A noi italiani sembra normale. Ma non è così. In molte parti del mondo - anche in paesi ricchi - avere in famiglia un malato può voler dire indebitarsi fino a perdere tutto. Ecco perché il Servizio Sanitario Nazionale è un bene preziosissimo che va difeso con forza da chi oggi vorrebbe smantellarlo favorendo l'intervento dei privati.
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Autore:
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Edizione:3
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Anno edizione:2018
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