Un giallo d'altri tempi, sembra quasi più una sceneggiatura teatrale, ricca com'è la storia di numerosi dettagli tipici dell'epoca, e di personaggi ricchi di english humour
La scala a chiocciola
Romanzo d’esordio di Mary Roberts Rinehart, una delle più importanti e prolifiche autrici americane di mystery, La scala a chiocciola (1908) è ancora oggi, insieme a L’uomo nella cuccetta n. 10 (I bassotti n. 18), un best seller. La storia è ambientata in una villa di campagna del New England che una signora di mezza età, Rachel Innes, affitta per trascorrervi le vacanze estive insieme ai due nipoti, Gertrude e Halsey, e alla fida domestica Liddy. Ben presto, però, si accorge che nell’abitazione c’è qualcosa che non va. Strani rumori notturni, improvvise apparizioni alle finestre, misteriose visite, sembra quasi che la casa sia popolata di fantasmi. Ma i fantasmi, si sa, non sono assassini, e quando una notte Rachel scopre ai piedi della scala a chiocciola il cadavere di un giovane uomo ucciso con un colpo di pistola, si rende conto che il pericolo è ben più grave. Sarà solo dopo numerose altre morti e alcuni avvenimenti apparentemente inspiegabili che i vari misteri saranno risolti. Il libro è stato inserito sia nell’elenco dei 100 migliori mystery di tutti i tempi compilato dal critico inglese H. R. F. Keating, sia in quello delle pietre miliari del giallo stilato da Howard Haycraft ed Ellery Queen.
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Layura 08 gennaio 2025
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ubuntu 23 ottobre 2024un classico
un classico del genere giallo: ironico, giusta dose di suspense e protagonista femminile eccezionale
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MARCO REGAZZONI 28 novembre 2016
Tre stelline. Sono stato indeciso tra tre e quattro: da un lato ha saputo catturare la mia attenzione, dall'altro ci sono alcuni aspetti negativi per cui ho preferito abbassare. E' un giallo scritto in prima persona dalla protagonista, una zitella di mezza età, in cui succedono molte, moltissime cose: aggressioni, omicidi, effrazioni, fughe, etc... (un po' come in Edgar Wallace). La complessità delle vicende, dovuta anche al numero significativo di personaggi, ha fatto sì che io leggessi con piacere e curiosità il libro. Tuttavia ho riscontrato elementi negativi: innanzitutto l'indagine è praticamente nulla (le scoperte o accadono a caso o perché qualcuno a un certo punto si decide a confessare) e la soluzione del mistero viene rievocata dalla protagonista e non è spiegata dall'investigatore o dal colpevole. Inoltre i personaggi mi sono sembrati un po' piatti, poco indagati psicologicamente. Un po' fastidioso anche che molti personaggi non parlino e dicano cose tipo "Non posso dire perché ero lì" o "Non posso dire cosa stavo facendo".
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