Lo scalpellino. I delitti di Fjällbacka. Vol. 3

E' una mattinata tranquilla, quando un pescatore rinviene in mare il corpo di una bambina annegata. Secondo l'autopsia, nei suoi polmoni ci sono tracce di acqua dolce e sapone, la bimba è stata annegata in una vasca da bagno e poi gettata in mare. Ma chi può essere stato a compiere un gesto così crudele? Ovviamente i primi indiziati sono i genitori ma la verità sarà molto lontana. Bisognerà scavare nel passato di tutti i protagonisti per poter rimettere insieme i pezzi di questa storia sconvolgente. Il passato non muore mai...da leggere tutto d'un fiato!

Appassionato di gialli e noir, da tempo aspettavo l’occasione di leggere un libro di Camilla Lackberg e l’occasione si è presentata con Lo scalpellino. La lettura è stata subito appassionante a colpi di centinaia di pagine al giorno e si è conclusa con un rush finale di oltre duecento pagine nel cuore della notte, questo a dire che la scrittura è davvero coinvolgente e lo stile scorrevole. Anche la vicenda è naturalmente intrigante e i personaggi molto ben caratterizzati e approfonditi, con risvolti psicologici che facilmente portano a pensare agli altri grandi scrittori scandinavi. Trovo solo un po’ forzato – ma chiaramente è un’opinione personale e comunque il tutto rientra nell’economia del romanzo – il movente che spinge il/la colpevole a compiere i delitti.

Terzo romanzo della serie ambientata del paese svedese di Fjallbacka. Tra i romanzi scritti dalla Lackberg questo è di sicuro il più inquietante, dove colpisce sicuramente l'intreccio dei rapporti umani e come sempre, punto fondamentale dei suoi romanzi, il legame con il male avvenuto in passato che va inevitabilmente ad intaccare e minacciare il presente. La storia di oggi si inteccia con quella ambientata nel 1923 dove affondano le radici dell'odio e della meschinità. Come sempre Camilla Lackberg non delude, i suoi romanzi hanno uno stile di scrittura e una scorrevolezza della trama che appassiona e ti trasporta. Lo si legge tutto di un fiato.