Schiavitù e libertà dell'uomo
Pubblicato a Parigi per la prima volta nel 1939, "Schiavitù e libertà dell'uomo" è l'opera fondamentale che attesta l'interesse acquisito dall'autore nel corso degli anni '30 per la tematica della persona. In questo senso costituisce anche uno dei momenti più elevati dell'itinerario speculativo del filosofo Berdjaev, che dopo il suo trasferimento in Occidente prese parte attiva nel dibattito filosofico, soprattutto francese, entrando in contatto con gli ambienti della filosofia dell'esistenza e fondando insieme a E. Mounier la rivista "Esprit". Composto secondo una struttura non nuova a Berdjaev, il testo sviluppa gli elementi di specificità teorica nella concezione filosofica della persona e della trascendenza cui essa inevitabilmente rimanda, passando quindi in rassegna - successivamente - le diverse possibilità di "oggettivazione", in cui la libertà della persona stessa può trovare fonti di seduzione e di asservimento. Si tratta di un testo che combina in maniera penetrante speculazione teorica e filosofia sociale (nei suoi attacchi al collettivismo socialista, al capitalismo, al nazionalismo) e che, pubblicato alla vigilia della tragedia della Seconda guerra mondiale, si presenta al lettore quasi come la voce di una profezia.
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Anno edizione:2010
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