Il testo narra le gesta dello “scimmiotto” ovvero Sun wukong
Lo scimmiotto
Uno dei quattro grandi romanzi classici cinesi, Lo Scimmiotto fu scritto dal letterato Wu Ch'êng-ên nel secolo sedicesimo, ma il materiale della storia è un immenso ciclo di leggende che si era accumulato per centinaia di anni intorno al «viaggio verso l'Occidente» – cioè verso l'India – del monaco Hsüan Tsang, poi detto Tripitaka, per raccogliervi scritture sacre buddiste e introdurle in Cina. La vicenda comincia con la nascita di una scimmia da un uovo di pietra: è lo Scimmiotto, che presto sarà eletto Re delle Scimmie. Essere prodigioso e beffardo, dalla inesauribile vitalità, Scimmiotto adopera astuzie e artifici magici per diventare immortale e, poi, per portare lo scompiglio e la guerra nel cosmo, subissando i celesti con le sue sempre eccessive trovate – ed è una delizia seguire il turbamento provocato nei cieli cinesi, affollatissimi di esseri divini, da questo indiavolato trickster. Infine, nella seconda parte, Scimmiotto, assieme a due altri compagni – Porcellino e Sabbioso, che simboleggiano due potenze dell'essere umano – si riscatterà dalle sue malefatte aiutando Tripitaka nel suo arduo viaggio. Tutto il libro è un moto inarrestabile di fatti e sorprese, un grande romanzo di avventure che ne contiene in sé tanti altri. Aprendosi la strada nella selva di queste vicende il lettore si renderà conto a poco a poco che Lo Scimmiotto è anche un'allegoria, un viaggio mistico, una satira sociale, e vi scoprirà un immenso repertorio di pratiche e tradizioni religiose. Il cielo e i suoi abitanti sembrano qui essere un travestimento della terra e degli uomini, la terra una continuazione del cielo: sfrontatezza e devozione, familiarità con la natura e i suoi prodigi, sapienza psicologica, diffusa ilarità convivono tranquillamente in questo mondo fondato sulla magia, in queste vicende che sembrano fatte per essere raccontate a dei bambini e insieme sono cariche di sottintesi, sicché giustamente ebbe a dire di questo romanzo il suo congeniale traduttore, il grande sinologo Arthur Waley: «Lo Scimmiotto è unico nel suo complesso di bellezza e assurdità, di profondità e insensatezza».
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Edizione:4
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Gauron 24 agosto 2024Il viaggio in Occidente
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arii 20 gennaio 2022
Uno dei Grandi Quattro classici della letteratura cinese. Libro molto interessante e divertente, può risultare un po’ dispersivo a causa della grande quantità di nomi cinesi perciò è da leggere con attenzione!
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Piergiorgio Scollo 06 dicembre 2011
Meravigliosa opera! Folle, ovviamente, profonda a tratti, si tratta della storia (romanzata) del "Viaggio (di Xuanzang, monaco buddista) verso l' Occidente" (altro nome, più preciso, dell' opera), accompagnato dal Re delle Scimmie e da latri. La traduzione di Waley, forse un po' troppo libera rispetto all' originale cinese, è stata resa bene in Italiano (ma il duplice passaggio di traduzione comunque ne altera il valore). Assieme al "Sogno della Camera Rossa" il libro che preferisco in assoluto tra i Quattro Grandi Romanzi Classici della letteratura cinese.
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