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Anno edizione: 2022
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In bilico tra lo sfarzo abbagliante di Versailles e le ombre della Rivoluzione francese, La scuola degli specchi si addentra nell’avventura tragica della caduta della monarchia francese, restituendo appieno il volto vivido e oscuro di un’epoca.
«Un romanzo meraviglioso, pieno di intrighi e fatti sorprendenti.» The Daily Telegraph
Parigi, 1755. Véronique Roux ha solo tredici anni quando, nella modesta stanza in affitto che divide con la madre e i fratelli, riceve la visita di un uomo alto e magro con una redingote di velluto viola e in pugno un bastone da passeggio. A monsieur Durand, questo il nome con cui l’uomo si presenta, basta una sola occhiata per rendersi conto che Véronique è delicata e graziosa, con i lineamenti di una bambola di porcellana e una figura dalla linea così morbida che nemmeno i vestiti grossolani possono rovinare. L’accordo, in men che non si dica, è preso: Véronique andrà a servizio, vivrà in una casa sfarzosa e sua madre avrà una bocca in meno da sfamare. Quello che la giovane non sa, tuttavia, è che dietro monsieur Durand si cela in realtà Dominique-Guillaume Lebel, premier valet de chambre duroi, colui che governa il regno dei piaceri più intimi del re. Luigi XV, stanco degli intrighi di corte, è diventato un appassionato di innocenza: aborrisce l’astuzia e l’artificio, detesta le guance imbellettate, gli abiti sfarzosi e i discorsi allusivi. Le donne che vuole nel suo letto devono essere pure e incorrotte. Dal momento che è impossibile materializzare all’improvviso fanciulle di questo tipo, il compito di Lebel è quello di giocare d’anticipo: nella città di Versailles, all’incrocio tra rue Saint-Médérice rue des Tournelles, c’è una scuola in cui, sotto la sorveglianza di madame lamar qui sede Pompadour, vengono accolte le giovani e inconsapevoli ragazze in attesa di ricevere un’adeguata «istruzione». Si chiama Parc-aux-cerfs, ed è abbastanza vicina a palazzo da essere comoda ma abbastanza lontana da non attirare l’attenzione di cortigiani ficcanaso. Al momento giusto, ogni ragazza viene introdotta di nascosto a corte, attraverso la sua leggendaria Sala degli Specchi, e presentata al re…
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“La scuola degli specchi” è un romanzo del quale mi sono innamorata a prima vista grazie alla sua meravigliosa copertina e che ero convinta non mi avrebbe delusa, trattandosi di un romanzo storico e di un'autrice della quale ho sempre sentito parlare solo bene. Mi sono, invece, ritrovata alle prese con una storia che fatica a ingranare, eccessivamente descrittiva e ricca di dialoghi inutili. Ma non è questa la parte peggiore: a metà romanzo, l’autrice fa un salto in avanti di cinque anni e passa a narrarci la storia della figlia di Véronique, protagonista della prima parte di storia. Nulla di male, se non fosse che cambiano completamente gli scenari e che, di questa cosa, non si fa accenno da nessuna parte. Rimane un romanzo eccessivamente prolisso, dispersivo, che racconta una parte interessante della storia francese, che, però, avrebbe meritato sicuramente un approfondimento maggiore.
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