Le scuole di cui abbiamo bisogno e perché non le abbiamo
Le “riforme” scolastiche che hanno traviato la scuola europea e quella italiana si ispirano a modelli statunitensi. Di qui l’urgenza di studiarli accuratamente. Questo libro documenta lo sfacelo della scuola americana e lo spiega con il potere che vi esercita la pedagogia progressista, che soggiace ai tabù rousseauiani sulla trasmissione delle conoscenze teoriche, impedisce dunque alla scuola di insegnarle in modo diretto e la riduce a un ambiente di apprendimento, nel quale gli alunni acquisirebbero le abilità formali per evoluzione interna risvegliata dalle attività spontanee. Essi sono abbandonati all’ignoranza. Poiché la mancanza d’istruzione colpisce con più forza i figli delle famiglie svantaggiate, la scuola che rinuncia alla conoscenza per il timore ugualitario di differenziare gli alunni, non solo, come capì Gramsci, esaspera il divario di classe, ma fa mancare la cultura comune necessaria alla mediazione dei contrasti politici, così che la società perde la capacità di dialogo e si disgrega. Vi è conflitto tra pedagogia e didattica perché nascono da diversa origine, così come due circonferenze che si intersecano non hanno lo stesso centro, come dimostra Euclide.
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Anno edizione:2024
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