Il sé e le emozioni del terapeuta
Se l’efficacia terapeutica si realizza a partire dalla relazione, nel qui e ora dello spazio clinico, diviene essenziale il riconoscimento da parte del terapeuta delle emozioni, sia positive sia negative, suscitate dall’incontro con l’altro. La loro corretta gestione costituisce un fattore rilevante che contraddistingue la qualità terapeutica. Infatti, il setting clinico, per la sua specifica intensità, provoca inevitabilmente anche al terapeuta reazioni emotive profonde da utilizzare per rendere trasformativa l’esperienza terapeutica. È ormai superata la convinzione secondo cui esse rappresentino esclusivamente una fonte d’interferenze da evitare. Tuttavia, tali reazioni vanno riconosciute, accettate ed elaborate secondo un progetto terapeutico consapevole, le cui finalità e procedure il terapeuta deve padroneggiare pienamente. L’argomento scelto è anche un omaggio e un riconoscimento al modello formativo della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare, diretta da Carmine Saccu, che ha posto da sempre grande attenzione al tema del vissuto del terapeuta. In tale modello, il lavoro sulle proprie risonanze è indispensabile per attingere metafore, creatività, ironia.
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Anno edizione:2018
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