Sei valigie - Maxim Biller - copertina
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Letteratura: Repubblica Ceca
Sei valigie
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Descrizione


Chi ha tradito il nonno Schmil, capostipite della famiglia Biller? Forse uno dei suoi affascinanti e talentuosi figli, o la sua ambiziosa nuora, oppure è stato lui stesso causa della sua morte, per i continui traffici al mercato nero. Nella primavera del 1960 Schmil viene arrestato all'aeroporto di Mosca per contrabbando di valuta e giustiziato di lì a poco. Qualcuno deve averlo denunciato al KGB, Schmil non è nuovo a tali commerci, e nella cerchia familiare cominciano a circolare sospetti su chi di loro possa essere stato l'autore, volontario o involontario, della delazione. Maxim Biller sublima in tensione narrativa l'atmosfera di totale insicurezza e di reciproca diffidenza che si genera in ogni regime totalitario, dove l'individuo è alla mercé di qualunque voce o supposizione. Attorno all'evento cruciale si confrontano sei punti di vista differenti e divergenti, alternati e mescolati alle esperienze personali dell'autore, che è nipote di Schmil. Sullo sfondo il confronto Est-Ovest durante la Guerra Fredda, l'antisemitismo dilagante, la disperata disgregazione dei rapporti umani alla prova di uno stato di polizia. I personaggi, smarriti tra i grandi avvenimenti della storia e le piccole miserie della quotidianità, sono esposti alla devastante violenza degli eventi, i dubbi si acuiscono puntandosi sull'uno o sull'altro componente della famiglia, le rivelazioni alimentano l'ambiguità, sembrano suggerire l'intercambiabilità delle possibili motivazioni, rafforzando ogni incertezza e scarto di prospettiva, disfacendo il tessuto degli affetti e della fiducia reciproca. Per salvare la propria vita si può essere costretti a scelte drammatiche e crudeli, si può tradire o diventare eroi. Ma i personaggi di Biller sono solo uomini e donne impegnati a vivere e sopravvivere, mentre attorno a loro scorre la storia d'Europa del secondo dopoguerra con le sue contraddizioni e le sue speranze, che proiettano in controcampo un racconto delle lacerazioni che ancora dilaniano il nostro mondo.

Dettagli

16 gennaio 2020
161 p., Brossura
Sechs Koffer
9788838940231

Conosci l'autore

Foto di Maxim Biller

Maxim Biller

1960, Praga

È stato detto di Maxim Biller (Praga, 1960) che è uno scrittore nato dalla collisione di diverse identità. Figlio di ebrei russi trasferitisi in Cecoslovacchia, all’indomani della Primavera di Praga è emigrato bambino assieme ai genitori nella Germania dell’Ovest. Polemista molto discusso per la sua penna sferzante e acuminata, collaboratore di giornali come «Die Zeit», «Rolling Stone», i suoi testi sono apparsi anche sul «New Yorker». Nel 1990, dopo anni di critica militante, ha spiazzato tutti esordendo con una raccolta di racconti. Da lì è iniziata una carriera che lo ha posto al centro della scena letteraria tedesca ed europea. Taci, memoria è il suo primo libro pubblicato in italiano.

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