Ironico, istrionico, sorprendente come i suoi personaggi nel loro mondo pseudo-onirico
Il senso della frase
Premio Scerbanenco 1995. Nel romanzo il protagonista si occupa esclusivamente delle sue ossessioni, delle fobie degli amici/alter ego che gli fanno da coro tragico (o comico). Nell'occasione il problema è quello di ritrovare una donna scomparsa. Il giovane si mette sulle sue tracce, spostandosi a caso in una Milano labirintica in cui si riflettono i miti e gli incubi degli anni ottanta. Lazzaro continua a imbattersi in se stesso e nei suoi fantasmi: perditempo assortiti, consulenti psichiatriche, ninfomani, bugiarde patologiche, squadre di assassini su pattini a rotelle, babbi natali omicidi, specchi deformanti di un'unica realtà: la sua.
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Edizione:6
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Anno edizione:2008
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Andrea Ferrari 20 gennaio 2019
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CLAUDIO DEGANO 08 dicembre 2011
Lazzaro Santandrea o lo odi o lo ami...il suo cinismo e romanticismo insieme lo rendono irresistibile, uno che ne ha viste di ogni ma vive con la mamma...è un mito ed ha il senso della frase!
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