Questo libro si presenta dal ritmo serrato, intrigante e soprattutto originale e le classiche frasi pubblicitarie sul retro sembrano confermare questa ipotesi. Peccato che non sarà proprio così, fin dall’inizio saremo catturati dall’originalissimo stile di scrittura di Koontz, rapido e scanzonato, che và dritto al sodo senza badare a troppi fronzoli, anche se magari sembra troppo poco descrittivo rimane uno stile narrativo gradevole. Peccato che sia fin troppo originale, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi che se all’inizio ci paiono intriganti e simpatici presto cadranno nei più banali vincoli dell’assurdità trasformandoli in personaggi finti, freddi e inumani nelle loro reazioni. Nel finale la situazione peggiorerà ancora, dopo aver continuato a gonfiare gli avvenimenti il tutto svanirà come una bolla di sapone in pochissime pagine lasciando tutto troppo aperto con uno strano senso di insoddisfazione nel lettore, senza dimenticare gli eventi fantascientifici che sembrano un’idea adottata all’ultimo minuto dall’autore solo per regalare un colpo di scena nel finale per allungare il brodo già di per sé ristretto, trasformandolo in una sequenza ripetitiva, noiosa e prevedibile. Inspiegabilmente l’autore proverà anche a mandare dei messaggi al lettore, come volesse dire “questo non è un semplice libro”, ma in certi casi è troppo diretto e il senso degli stessi è troppo forzato e banale per sembrare una cosa spontanea. Nel complesso abbiamo un’opera godibile che non degna null’altro che una lettura superficiale e veloce, da leggere in poco tempo per poi dimenticarsene.
