Si può essere freddi e calcolatori in missione e buoni al limite dell’ingenuo nella sfera privata. Un perfetto esempio di questo connubio contradditorio è proprio Nick Stone, l’eroe dalla mente analitica e dal cuore tenero, protagonista dei romanzi thriller di spionaggio scritti da Andy McNab. Astuto, deciso e con uno humor irresistibile, Stone si conferma, libro dopo libro, capace di avventure incredibili ma anche di grandi sventure. A garantire inoltre un’alta componente realistica e la precisione nelle descrizioni con dettagli tecnici e pratici del “lavoro sul campo”, sono proprio i punti in comune che uniscono l’autore e il suo personaggio. Come Nick Stone infatti, anche McNab è nato nel 1960, ha avuto un'infanzia certamente non facile, si è arruolato quasi per caso, è stato 10 anni nei SAS compiendo missioni rischiosissime, ed è un esperto di armi, ricerche di persone e tattiche di spionaggio e combattimento. Incontriamo per la prima volta Nick Stone in Controllo a distanza, dove il pilastro dell’Intelligence inglese viene reclutato in una agenzia segreta chiamata "la Ditta" per compiere missioni ad alto rischio. «Se lavori per l’Intelligence britannico e ti convocano ufficialmente nel quartier generale di Vauxhall, sulla riva meridionale del Tamigi, hai tre possibili livelli di colloquio. Il primo è quello con caffè e biscotti: significa che ti daranno un buffetto sulla testa. Subito sotto, nella catena alimentare, c’è il caffè senza biscotti, più informale, che vuol dire che non ti chiederanno di obbedire agli ordini, ma te li daranno e basta. Infine niente biscotti né caffè: fondamentalmente significa che sei nella merda.»