Per Tetralogia Nova i critici intendono una serie di romanzi scritta da William S. Burroughs a partire dal 1959. Estremamente sperimentali e difficili da collocare in un genere preciso, i romanzi sono caratterizzati dalla tecnica del cut-up con cui l'autore riporta diversi pezzi delle storia in ordine del tutto casuale, alternandoli con immagini e contributi di altri artisti. Il quadro finale è l'esperimento più radicale mai tentato da Burroughs.
Si parte con Pasto Nudo, in cui pensieri apparetemente non correlati tra loro sono tenuti insieme dal tema cardine dell'opera, il controllo sugli individui che lo Stato può attuare influenzandone le menti. Con La macchina morbida (1961), che altro non è che un'allegoria per il corpo umano, ci si imbatte in scene intercambiabili che esplorano tematiche biologiche e sessuali, con particolare attenzione ai meccanismi che invadono il corpo. Su tutti gli esempi, spicca il resoconto dell'autore sul proprio abuso di morfina.
Ne Il biglietto che esplose (1962), il controllo analizzato torna a essere quello sulla mente, in particolare a opera di fattori psichici, elettronici, sessuali, farmaceutici, subliminali e di altre influenze. Si conclude con Nova Express (1964), da molti considerato il capolavoro di Burroughs, in cui una task force formata da Polizia e Resistenza lotta per salvare l'umanità dai criminali Nova che invadono il corpo, prendendo controllo. Burroughs pone particolare attenzione al linguaggio come strumento assoluto di plagio e anestesia. Significativo che proprio in questo romanzo, lo scrittore porti all'estremo la tecnica del cut-up, creando per l'appunto uno stile basato sulla frantumazione di suoni e di luci che oscilla tra naturale e artificiale, ed è capace di amplificare vertiginosamente le possibilità metamorfiche e inventive della parola.