Settimo cielo

Regista statunitense. È considerato da molti, con qualche esagerazione, uno dei maggiori registi degli anni '30. In effetti solo il toccante erotismo di Il fiume (1929) e la grazia sognante, ma non evasiva, di Vicino alle stelle (1933) giustificano la sua fama di narratore preciso e delicato, capace di situare le sue storie di amori precari in un esatto contesto sociale. Notevoli anche le scene a due di Addio alle armi (1932). Per la regia di Settimo cielo (1927) ottiene il primo premio Oscar della storia del cinema.

Nome d'arte di Laura Gainor, attrice statunitense. La sua fortunata carriera inizia nella seconda metà degli anni '20. Nel 1927 è la moglie in Aurora di F.W. Murnau, lo stesso anno gira Settimo cielo e nel 1928 L'angelo della strada, entrambi di F. Borzage: per questi tre film è la prima a essere premiata con l'Oscar come migliore attrice. Con i film di F. Borzage inizia il suo sodalizio artistico con l'attore C. Farrel, insieme al quale girerà oltre una dozzina di film, impersonando la coppia romantica ideale. Raggiunge il massimo della fama negli anni '30, tanto da diventare una delle star più popolari e amate dello schermo.

Attore statunitense. Dopo alcuni ruoli secondari in diversi film muti (diretti, tra gli altri, da C.B. DeMille e E. Lubitsch), si aggiudica la parte di protagonista in Settimo cielo (1927), melodramma di F. Borzage, che lo consacra tra i divi più apprezzati di Hollywood. Nel film è per la prima volta al fianco di J. Gaynor, con la quale forma una perfetta coppia romantica che interpreta diverse altre pellicole (tra le quali La stella della fortuna del 1929, sempre di Borzage). F. Borzage lo dirige ancora in Liliom (1930), tratto da un romanzo di F. Molnár, che si rivela però un insuccesso. Impegnato ancora in qualche parte drammatica, negli anni '30 si allontana dalle scene.