Un intreccio di due storie molto forti, scandite dai rintocchi del Big Ben. Stile inconfondibile e riflessioni pazzesche e profonde.
La signora Dalloway
Un mercoledì di metà giugno del 1923 Clarissa Dalloway, moglie di un deputato conservatore alla Camera dei Lords, esce per comprare dei fiori per la festa che la sera riunirà nella sua casa una variopinta galleria di personaggi. Tra gli altri: Peter Walsh, l'amante respinto, appena tornato dall'India, e l'amica tanto amata, più di ogni uomo, Sally Seton. Per le strade di Londra passeggia anche Septimus Warren Smith, il deuteragonista del romanzo. Nulla sembra legare i due, se non la città di Londra. Clarissa ha cinquant'anni, è ricca. Septimus ne ha appena trenta, è povero e traumatizzato dall'esperienza feroce e violenta della guerra, in cui ha perduto non solo l'amico Evans, ma ogni pace. Eppure i due, senza mai incontrarsi, semplicemente sfiorando gli stessi luoghi, comunicano. Con sapienza straordinaria Virginia Woolf, giunta con questo al suo quarto romanzo, tesse il filo sottile di corrispondenze, echi, emozioni che creano un'opera di grande intensità. Dove un uomo e una donna sconosciuti l'uno all'altra sono accomunati dallo stesso amore e terrore della vita, che li porterà, nell'accettazione (femminile) o nel rifiuto (maschile), ad affermarne comunque l'inestimabile valore.
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Edizione:23
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Anno edizione:2013
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Clau 09 settembre 2025
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wolf 20 luglio 2025Il fluire della vita secondo Virginia Woolf
La signora Dalloway è uno di quei romanzi che non si leggono tanto per la trama, quanto per l’esperienza che ti fa vivere dentro la mente dei personaggi. Virginia Woolf riesce a trasportarti in una Londra di inizio Novecento che pulsa non tanto di eventi, ma di pensieri, ricordi, impressioni. La storia, in apparenza, è semplice: Clarissa Dalloway sta organizzando una festa. Tutto si svolge nell’arco di una sola giornata. Ma nel frattempo, mentre cammina per la città, incontra persone, riflette sul tempo che passa, sul passato che ritorna, sulla morte e sull’amore e ogni dettaglio si trasforma in un flusso di coscienza, in un viaggio intimo. Uno degli aspetti più belli del romanzo è come Woolf entra nella mente dei personaggi senza mai fermarsi: si passa da Clarissa a Septimus, un veterano traumatizzato dalla guerra, con una naturalezza impressionante. È come se il pensiero diventasse il vero protagonista del libro. Non è una lettura leggera, questo va detto. Bisogna lasciarsi andare, abbandonare l’idea di una narrazione tradizionale. Ma se ci si riesce, La signora Dalloway è profondamente toccante, poetico e moderno, anche a distanza di un secolo.
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Ginevra 17 aprile 2025
Lettura a tratti onerosa, ma densa di significato. Un libro sulla vita, sull'amore, diretto e senza alcuna intenzione di addolcirne i tratti. Woolf, come sempre, attuale.
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