Lettura a tratti onerosa, ma densa di significato. Un libro sulla vita, sull'amore, diretto e senza alcuna intenzione di addolcirne i tratti. Woolf, come sempre, attuale.
La signora Dalloway
Un mercoledì di metà giugno del 1923 Clarissa Dalloway, moglie di un deputato conservatore alla Camera dei Lords, esce per comprare dei fiori per la festa che la sera riunirà nella sua casa una variopinta galleria di personaggi. Tra gli altri: Peter Walsh, l'amante respinto, appena tornato dall'India, e l'amica tanto amata, più di ogni uomo, Sally Seton. Per le strade di Londra passeggia anche Septimus Warren Smith, il deuteragonista del romanzo. Nulla sembra legare i due, se non la città di Londra. Clarissa ha cinquant'anni, è ricca. Septimus ne ha appena trenta, è povero e traumatizzato dall'esperienza feroce e violenta della guerra, in cui ha perduto non solo l'amico Evans, ma ogni pace. Eppure i due, senza mai incontrarsi, semplicemente sfiorando gli stessi luoghi, comunicano. Con sapienza straordinaria Virginia Woolf, giunta con questo al suo quarto romanzo, tesse il filo sottile di corrispondenze, echi, emozioni che creano un'opera di grande intensità. Dove un uomo e una donna sconosciuti l'uno all'altra sono accomunati dallo stesso amore e terrore della vita, che li porterà, nell'accettazione (femminile) o nel rifiuto (maschile), ad affermarne comunque l'inestimabile valore.
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Edizione:23
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Anno edizione:2013
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Ginevra 17 aprile 2025
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Federica 19 marzo 2025Un viaggio nell'animo umano
Non è semplice parlare di un libro di Virginia Woolf, né di Virginia Woolf stessa, se per questo. È un compito piuttosto arduo. Ho sentito svariate opinioni contrastanti al riguardo. C’è chi ha definito le sue opere pure opere di follia e chi la ritiene assolutamente un genio con le parole. Io sto nel mezzo, ecco. Sinceramente, non mi sono piaciuti gran parte dei suoi scritti, ma rileggendo LA SIGNORA DALLOWAY due volte a distanza di anni l’una dall’altra, mi sento in dovere di dire che in questo specifico caso la sua prosa è così perfetta che è come se venissi trascinata e travolta da un mare in burrasca. Le onde ti prendono e ti trascinano e ti travolgono e senza rendertene conto, ti sbattono di qua e di là senza seguire una rotta, una meta precisa. Semplicemente, ti lasci andare, ti lasci trasportare dalla corrente, a prescindere dal luogo di destinazione. Ma non sarà quel luogo di destinazione la fine di tutto. Ma il viaggio. L’attesa, la curiosità di scoprire dove quella corrente ti porterà, e che ti farà vedere tutto ciò che ti verrà innanzi da mille prospettive diverse da quelle che ti eri prefissata.
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a 13 febbraio 2025Clarissa
Uno degli incipit più conosciuti. Vivere la giornata di Clarissa è un'immersione nel modo leggero di questa donna. Ho letto questo romanzo più volte e lo ho anche regalato perché lo ho voluto condividere. Lo ho riscoperto nel film The Hours, e riletto nel romanzo di Michael Cunningham, imperdibile, che senza il riferimento a Clarissa Dallowway non sarebbe mai esistito
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