Il silenzio del ghiaccio

Non avevo letto nessun libro di Gerritsen. Ne leggerò di sicuro altri. Quello che ho apprezzato è la magnifica ambientazione della storia, la capacità di immergere il lettore in un mondo che abitualmente si può certo immaginare ma non "vivere", come succede invece in questo romanzo nella neve, nel ghiaccio a perdita d'occhio con il suo silenzio. Anche il ritmo è sostenuto, ogni passaggio lo si sente come verosimile e tutto l'insieme coinvolge e spinge ad andare avanti, in continuazione. Meno interessante, per quanto mi riguarda, la trama e - di conseguenza- la soluzione del mistero. Ma è un punto di vista tutto sommato secondario, rispetto allo scenario in cui veniamo letteralmente catturati. Simpatici i personaggi. Insomma: bravissima!

E' un medical thriller scritto da un medico con la passione per la scrittura. E' il miglior giallo che io abbia letto, leggi una riga e vorresti già essere in quella successiva. La storia è ambientata tra le montagne innevate del Wyoming e racconta la storia della Dott.ssa Maura Isles, patologa, alle prese con la sopravvivenza in un ambiente ... ostile. Dare troppa fiducia ai GPS può portare a perdersi in mezzo ad una bufera di neve in alta montagna e a scoprire ciò che qualcuno molto pericoloso non vuole sia scoperto. Di mezzo c'è una setta, con bambine sacrificate ai piaceri del profeta e agli altri uomini e bambini cacciati perchè non si mettano di traverso. La vita nelle sette viene descritta con dovizia di particolari e rimanda a fatti realmente accaduti. Insomma, è anche una lettura istruttiva sul mondo delle sette. Nel mezzo c'è anche la storia sentimentale e tormentata di Maura, innamorata di un prete cattolico. Ottimi i dialoghi, leggere un romanzo, se ben fatto, t'immerge in una storia e t'insegna sempre qualcosa che ha a che fare con la vita.

A quanto pare Tess Gerritsen non riesce a smettere di stupire il lettore, non solo per la sua bravura che ad ogni romanzo cresce, ma soprattutto per come sono strutturati gli stessi e gli inaspettati argomenti e generi toccati di volta in volta. Dopo sette sataniche, mummie e teste rimpicciolite arriva a parlare anche di arcani ordini religiosi e di lotte per la sopravvivenza. Maura Isles, la patologa co-protagonista della fortunata serie, vive un momento particolarmente duro per via della sua insostenibile situazione con Padre Brophy. Un congresso per anatomopatologi è l’ideale per andare via e aver l’occasione di riflettere con calma sulle cose, ma è qui che incontra un vecchio compagno dell’università che la convince ad aggregarsi alla sua compagnia per un week-end in montagna che prenderà in breve tempo una dura lotta per la sopravvivenza in un villaggio deserto ricco di misteri. L’inizio è curioso, perché dopo l’epilogo inizia una lunga parentesi sulla vita di Maura e non si capisce dove voglia andare a parare, ma appena comincia la vera avventura si rimane intrappolati nell’abile scrittura dell’autrice che, dinamica e serrata, sottolinea perfettamente la tensione della situazione, una dura lotta per la sopravvivenza che mette duramente sotto pressione psicologica sia la dottoressa che gli altri membri della compagnia. Nel vortice di disperazione, dolore e violenza che nasce da questa incredibile disavventura si arriva al punto culminante dove l’autrice ancora una volta stupisce per il cambio di direzione repentino totalmente inaspettato e dopo attimi di confusione comincia a delinearsi meglio, ma appena ci si adagia arriva un nuovo colpo di scena che sarà solo il primo di una lunga serie. La seconda parte risulta meno scorrevole della prima, soprattutto per il calo di tensione narrativa, però è valorizzato proprio da queste evoluzioni inaspettate che prende la storia risultando così incredibilmente originale ed imprevedibile. Altro lato non trascurabile dell’opera saranno i personaggi. Oltre ai protagonisti, che offrono la consona caratterizzazione ed interessanti ma leggere introspezioni, ci saranno un nuovo cast ottimamente costruito. La compagnia di amici di Doug è perfettamente assemblata, come mostrano gli ingranaggi che la muoveranno, e sembra di essere realmente tra un gruppo di amici di vecchia data, sottolineando così il senso di estraneità provato da Maura. Anche le superficiali digressioni sulle particolari situazioni psicologiche dietro alle sette religiose risultano gradevoli e realistiche. L’unica forzatura potrebbe essere verso il finale, dove alcune reazioni di Maura sembrano amplificate eccessivamente, ma si tratta di ben poca cosa. Un imperdibile thriller che, dopo un inizio adrenalinico e pressante che mette ansia al lettore, passa ad un’incredibile sequela di colpi di scena che regalano numerose svolte inaspettate, senza rinunciare a qualche momento in sala autoptica, ottenendo come risultato un mix esplosivo per un libro in continuo movimento che non può non appassionare. Smettere di leggere sarà dura.