Libro molto dolce che parla di qualcosa di così amaro come la solitudine, la morte in solitudine e il desiderio che non accada. Molto giapponese, nonostante la scrittrice sia austriaca per metà, è consigliato anche a chi non ama questo tipo di letteratura orientale.
Single con criceto
Libro vincitore dell'Evangelischen Buchpreis 2024
Con pennellate lievi e poetiche come la calligrafia giapponese, ravvivate da un sottile dark humour, Milena Michiko Flašar ha trovato una voce fresca e allegra per affrontare un tema difficile come la solitudine. E ha scritto un romanzo pieno di speranza.
«La vita non si prova. Si vive e basta.»Non ci sono prove generali. Non ci sono repliche.»
«C'è una sequenza particolarmente ben riuscita in Single con criceto dove Sozu guida un camioncino a fianco di Takada, tutti e due sono a disagio, hanno entrambi la patente ma preferiscono non mettersi al volante. Sono Principianti, con la P maiuscola. L'istruttore le spiega che il punto non è portare una macchina da un luogo A a un luogo B, ma di essere nel traffico, nel flusso, partecipare a una sorta di danza snervante che si può ballare solo così: insieme, come la vita.» - Enrica Tesio, Tuttolibri
«All'inizio la signorina Suzu è riluttante e a disagio, ma in poco tempo quel lavoro la conquista e la cambia, insegnandole a intrattenere rapporti, ad apprezzare le persone e la vita che ha intorno. Infondendo anche in tutti noi un tocco di luce e speranza.» - Liana Messina, F - Cairo
Suzu sta bene da sola. Single venticinquenne, non teme di ammettere una scomoda ma semplice verità: l’intimità non fa per lei. Abita in un minuscolo appartamento in un quartiere anonimo di una metropoli giapponese e fa l’aiuto cameriera in un famiresu. “Vivi e lascia vivere” è la sua filosofia: poche domande e confortevoli silenzi. La frequentazione più assidua è quella con il suo criceto, che ha adottato più per paura di diventare un’eremita che per autentico bisogno di condivisione. Quando viene licenziata – non è ritenuta abbastanza socievole per lavorare in un ristorante –, l’unica alternativa che le si prospetta è l’impresa di pulizie del signor Sakai. Che, scopre con sgomento, è specializzata in casi di kodokusha, persone che muoiono sole nelle loro case, la cui morte passa a lungo inosservata. Ce ne sono sempre di più, ormai: le città crescono, ci si allontana gli uni dagli altri e il confine tra discrezione e disinteresse si fa sempre più sfumato. Così, ci pensa il signor Sakai a svuotare e pulire quegli appartamenti. All’inizio per Suzu non è facile; è un lavoro triste, dal forte impatto emotivo. Ma, quasi suo malgrado, proprio grazie a questo nuovo impiego comincia a guardare con occhi diversi il mondo che la circonda: vede sgretolarsi le facciate degli altri, mentre quella che lei stessa si è costruita diventa porosa. Fino a scoprire di avere tantissima vita intorno.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ire 28 maggio 2025la solitudine dolce
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paverex 09 marzo 2025Bella lettura
Una storia gradevole e particolare dove solitudine e vera amicizia si intrecciano. La scrittura è scorrevole e mai noiosa
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