Dopo 2 album con la Dali Records, i Kyuss passano a una Major, la Elektra Records, e si sente l'influenza della produzione. Dopo "Blues for the red sun", non si poteva immaginare che potesse venir fuori un altro capolavoro, una pietra miliare del rock: "Welcome to sky valley". Il disco offre 3 diverse dimensioni. La prima coinvolge i primi tre brani, a mio parere i più belli del disco: Gardenia, Asteroid e Supa scoopa and mighty scoop. Quasi 18 minuti di pura in cui i 4 musicisti di Palm desert spaziano dal metal alla psichedelia sempre mantenendo una linea vocale molto melodica. L'ascolto procede verso la seconda dimensione composta da pezzi molto lontani dallo "stile" creato dai Kyuss, una di queste l'ipnotica "Demon Cleaner". Proprio qui si denota la completezza e apertura musicale e creativa della band. A concludere l'ultima triade composta da "Conan Troutman", "N.O." e la quasi strumentale "Whitewater". Un disco che ha lasciato il segno. Voto 8/9
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Disco 1
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