Skylarks

“Ghosts” ha portato gli Haress, solitamente schivi, ad avventurarsi fuori dalla loro base nelle Shropshire Hills per esibirsi dal vivo con artisti del calibro di Godspeed You! Black Emperor, Shovel Dance Collective, Big Brave, Steve Von Till e partecipare ai festival Supersonic e Krankenhaus, senza contare che nel frattempo hanno conquistato fan del calibro di Kevin Martin e James Holden. “Skylarks” è forse la conclusione naturale di questi ultimi anni per il gruppo. Mentre le precedenti registrazioni degli Haress hanno abbracciato qualcosa di sconosciuto nel processo di realizzazione, “Skylarks” vede un gruppo di musicisti esperti creare con cura brani musicali espansivi ed espressivi in modo potente e istintivo. La musica qui può essere lunga, ma non sfugge mai al controllo. La telepatia presente nelle esibizioni dal vivo è stata sfruttata e utilizzata per comporre e arrangiare con cura questi quattro brani, che raccontano un viaggio attraverso il paesaggio e il tempo tanto potente quanto bello.