Sogno. Cronaca pisana del 1679
Non una cronaca urbana ma un fittissimo dialogo notturno tra Luigi Navarrette (1638-1688) e due statue: il colossale Ferdinando de' Medici, immortalato da Pietro Francavilla nell'intento di risollevare la martoriata città, e la stessa Pisa, che nel medesimo gruppo lo scultore francese rappresentò nelle tradizionali vesti della Charitas. Basterà evocare la sola cornice del Sogno per sottolinearne l'unicità: un testo che il suo autore avrebbe voluto destinare alle stampe, ma che le complesse vicende biografiche ci hanno conservato inedito sino ad oggi. Un «dialogo sopra l'ingratitudine dei Pisani» che Navarrette dipana su un Lungarno apparentemente placido nella notte del 4 marzo 1679, condensando in esso moventi tra loro profondamente dissimili che spaziano dal «mescuglio […] dell'istorie sì antiche che moderne della mia cara patria», alle colte impressioni di quelle letture portate dalla Spagna in Toscana, sino alla tragica vicenda biografica dell'autore, calata sullo sfondo di quella Pisa medicea che ancora oggi rimane in larga parte da conoscere.
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Anno edizione:2025
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