Il solito Albert e la piccola Dolly. La scienza dei bambini e dei ragazzi
La scienza entra, attraverso canali molteplici, ibridi, obliqui, semi invisibili, a far parte della cultura a pieno titolo: nella forma di metafore, stereotipi, immaginario, oltre che di concetti, nozioni, modelli. La rappresentazione sociale della scienza è, cioè, "non insapore": non viene digerita e assimilata dall'individuo passivamente, senza reazioni - positive o negative che siano - per mezzo di inoculazione da parte dei media e della scuola, ma è invece costruita, negoziata e trasformata poi in scelte e azioni consapevoli nella vita di tutti i giorni, vale a dire che, per proseguire la metafora, viene gustata. Ed è per questo che si deve indagare quali sono i luoghi e i momenti nei quali ha origine l'immagine della scienza. Per farlo gli autori hanno suddiviso la loro indagine in due fasi: la prima sul pubblico dei più giovani (bambini e adolescenti) e la seconda sulle persone che devono fare maggiormente i conti con l'immagine della scienza che sta formandosi in questi (insegnanti, autori di divulgazione scientifica, operatori museali).
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Anno edizione:2008
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