Tristezza, solitudine, emarginazione: è questa l’Islanda che emerge dai libri di Arnaldur Indriðason e i luoghi (siano essi costruiti dall’uomo o ambienti naturali) riflettono in modo abbastanza netto le difficili condizioni di vita; in poche parole, leggendo i gialli di questo autore è abbastanza difficile incontrare (o anche immaginare) islandesi contenti o, più semplicemente, soddisfatti. Erlendur, investigatore cinquantenne della polizia di Reykjavík, non sfugge a questo ritratto: fallimenti affettivi e uno scarso interesse per le relazioni amicali completano il quadro. I crimini su cui la polizia investigativa si trova ad affrontare sono tutti a abbastanza standard: violenze legate a vari tipi di dipendenza, omicidi scaturiti da un eccesso di violenza e con scarsa probabilità di premeditazione, scomparsa di persone spesso legata ad avverse condizioni atmosferiche ed eccesso di abuso di alcol. Un lavoro di routine che può indurre a sottovalutare alcuni indizi perché in contrasto con la consuetudine; questo però non succede a Erlendur che riesce a cogliere gli elementi dissonanti e a considerare piste investigative giudicate dai suoi colleghi dettate dall’eccentricità e dalla cocciutaggine del loro collega. In questo quarto romanzo della serie, Erlendur si trova proiettato nell’infida palude delle relazioni genitori-figli che, in una comunità omogenea come quella islandese, è possibile far risalire indietro nel tempo sino a molte generazioni. In questa situazione non è sempre possibile dimenticare o tacere il passato e sembra che per gli islandesi il precetto biblico secondo cui le colpe dei padri ricadono sui figli abbia una concretezza con cui molti si devono confrontare.
Sotto la città. I casi dell'ispettore Erlendur Sveinsson. Vol. 1
C'è un biglietto dal significato misterioso accanto a corpo del vecchio Holberg, trovato col cranio sfondato nel suo appartamento di Reykjavik. Al commissario Erlendur, solitario cinquantenne divorziato, a cui vengono affidate le indagini, sembra un caso banale, ma non appena comincia a scavare nella vicenda emergono sul conto dell'uomo dettagli inquietanti che conducono a un passato torbido, fatto di stupri e di perversioni. Ma non solo. Indizio dopo indizio, Erlendur scoprirà che sotto una città apparentemente tranquilla si cela un mondo sotterraneo, macabro e sconosciuto: la "città dei barattoli", la sezione della facoltà di Medicina in cui un tempo venivano conservati organi umani a scopi scientifici e didattici...
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Anno edizione:2012
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Patrizia Oddo 01 dicembre 2017
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MAURIZIO VINTI 30 novembre 2017
Un omicidio islandese...strano ma vero....atmosfera cupa, piovosa, alla Blade Runner, un investigatore dal nome impronunciabile (come tutti i protagonisti d'altronde...) e la situazione familiare a dir poco intricata e disperata...due colleghi "normali" e un caso che affonda le radici nel passato...Parte bene e si "intrica" il giusto....poi si perde un po' e alla fine dà la sensazione di essere un po' scontato...Ma si fa leggere e in fondo anche apprezzare.
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Claudio Scazza 16 luglio 2015
Trama variegata, con temi diversi che trovano unità (come spesso nei polizieschi, un po' artificiosamente) alla fine. Comunque abbastanza avvincente. Si viene a conoscere qualcosa dell'ambiente islandese. Figura originale quella dell'investigatore. Buona la traduzione e senza refusi. Di cattiva qualità la stampa.
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