nizialmente, mi sono appassionato a Walter Tevis, attraverso la lettura di due delle sue opere, impropriamente considerate di fantascienza, dunque di genere: il mio approccio è stato con L'uomo che cade sulla terra e con Solo il mimo canta al limitare del bosco (entrambe pubblicate rispettivamente la prima in una collana - Urania - e la seconda da una casa editrice, specializzate in Science fiction e Phantasy). Walter Tevis, era questo, essenzialmente: ed ero anche stupito che di opere sue ne fossero uscite altre. Poi, per me, il silenzio per molti anni: anche se la riduzione per il grande schermo de "L'uomo che cadde sulla terra", con la magistrale interpretazione di David Bowie, mi riportò prepotentemente alle pagine di Tevis. Nel 2008, ho scoperto La regina degli scacchi, che ho letto avidamente e subito di seguito, grazie alla meritoria azione di Minimum Fax, proprio di recente Lo spaccone: mi è capitato di vedere in DVD il film con Paul Newman (splendido) e subito dopo ho voluto leggere il romanzo che avevo già acquistato ed attendeva in stand-by. Cosa posso dire? Mi è piaciuto in modo grandioso. Tutti i romanzi di Tevis parlano, in fondo, dello stesso personaggio, declinato in tanti modi diversi. I suoi personaggi sono tutti dei perdenti, ma ogni volta - attraverso elaborati e tortuosi percorsi - anche dei vincenti, perchè a fatica riescono a risollevarsi dalla caduta. In ciò, Tevis ripercorre ogni volta il suo stesso percorso di vita, caratterizzato da un lungo periodo di dedizione all'alcool (quasi 17 anni) da cui,alla fine, uscì disintossicato, ma riversa anche le sue passioni e le sue conoscenze approfondite in ciò che gli piaceva. I suoi personaggi sono dei perdenti, perchè ogni volta rischiano e vogliono andare "oltre" quel limite che sarebbe prudente non superare, cadono per questo, ma poi si rialzano. Alcuni soccombono, come è nel caso dello splendido protagonista di L'uomo che cadde sulla terra o di deuteragonisti, come è il caso di Sarah remissiva perdente nella storia d'amore con Eddie.
Lo "spaccone" del titolo - reso immortale dall'interpretazione che ne fece sul grande schermo un Paul Newman in stato di grazia - è Eddie Felson, detto Fast Eddie, un giocatore professionista di biliardo bravo e sbruffone che, dopo aver messo insieme un piccolo capitale frutto di vincite nelle sale di provincia, arriva a Chicago per sfidare Minnesota Fats, la leggenda locale. Ma nella grande città, dopo un'epica battaglia di quaranta ore filate che si conclude con un'atroce sconfitta, Eddie si rende conto che la posta in gioco nella sua vita è ben più del denaro, e che la sfida contro se stesso potrebbe costargli molto più cara di quanto lui sia disposto a puntare.
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                                        Anno edizione:2008
 
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