Lo specchio di Celestino. Archeologia etrusca a Modena nella prima metà dell’Ottocento
Nel 1841 i proprietari di un fondo a Castelvetro (Modena), in località Galassina, scoprirono in occasione di lavori agricoli quattro tombe etrusche ad incinerazione, databili tra la fine del VI e il V secolo a.C. La sepoltura più ricca e più nota ha restituito una serie di oggetti in bronzo e pasta vitrea, appartenuti a una donna, studiati e descritti dall’erudito e archeologo Celestino Cavedoni e acquistati dal duca di Modena Francesco IV d’Asburgo-Este, affinché arricchissero la sua collezione di antichità e il Museo Estense. La mostra esibisce contestualmente i pezzi più importanti e conosciuti del corredo funebre della Tomba I, insieme ad altri reperti provenienti dal medesimo contesto sepolcrale, sino a oggi inediti.
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Anno edizione:2019
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