Lo spettatore addormentato - Ennio Flaiano - copertina
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Letteratura: Italia
Lo spettatore addormentato
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Descrizione


Chiunque si sia appisolato a teatro o durante un concerto - sostiene Flaiano sa bene che è nel passaggio dalla veglia al sonno che "la rappresentazione o la melodia o il dialogo si liberano da ogni scoria, diventano liquidi, celestiali": in quei brevi istanti, insomma, si ha "lo spettatore perfetto". In realtà, nella sua lunga attività di critico teatrale, Flaiano è stato uno spettatore tutt'altro che "addormentato": appassionato, semmai, vigile e sferzante. Come quando irride il repertorio blandamente ameno ed 'evasionista' dei primi anni Quaranta, denso "di buoni sentimenti, di gioia di vivere e di grossi stipendi", e così rispondente ai desideri del pubblico che - profetizza - "non è lontano il giorno in cui le commedie, all'Eliseo, sarà lo stesso pubblico a scriverle e a rappresentarle". E nel 1943, rievocando l'esaltazione di una vita "scioccamente borghese", scriverà veemente: "Amo Shakespeare, Calderón, Molière che hanno lasciato centinaia di opere tuttora vive ma ammiro quei loro spettatori che pretesero opere tanto perfette con il loro enorme e sapiente appetito". Il fatto è che in un Paese dove è lecito essere anticonformisti solo "nel modo giusto, approvato", Flaiano è riuscito a esserlo sino in fondo, caparbiamente, che recensisse la "Salomè" di Carmelo Bene, il "Marat-Sade" messo in scena da Peter Brook o "Ciao Rudy" di Garinei e Giovannini.

Dettagli

13 ottobre 2010
267 p., Brossura
9788845925252

Valutazioni e recensioni

  • Giorgio
    Da leggere

    Flaiano è stato un grande critico teatrale. La sua lettura di Cechov non ha nulla di meno di quella che si può leggere in un'introduzione alle opere dello scrittore russo. La sua interpretazione degli spettacoli di Carnelo Bene resta un punto di riferimento per chi vuole scoprire i lavori di Bene. Il legame tra Brecht e la Germania ha lo stesso valore di quello, nel "Diario degli errori", di Mondrian coi Paesi Bassi: un legame che svela il realismo dietro la scrittura di Flaiano.

Conosci l'autore

Foto di Ennio Flaiano

Ennio Flaiano

1910, Pescara

Scrittore italiano. Fu giornalista, critico teatrale e cinematografico (per il Mondo di Pannunzio, il Corriere della Sera, l'Europeo, L'Espresso, ecc.), oltre che sceneggiatore di alcuni fra i più importanti film del dopoguerra; fra l’altro collaborò con Federico Fellini a I vitelloni, La dolce vita, Otto e mezzo. Moralista acre e tragico, scrisse opere narrative e prose varie percorse da un’originale vena satirica e da un vivo senso del grottesco, attraverso i quali vengono colti gli aspetti più paradossali della realtà contemporanea: Tempo di uccidere (1947, premio Strega), Una e una notte (1959), Il gioco e il massacro (1970), Le ombre bianche (1972), Autobiografia del blu di Prussia (postumo, 1974), Diario degli errori (postumo, 1977). Toni analoghi...

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