Stiamo lavorando per voi

È una legge più ferrea delle più ferree leggi che regolano la fisica. Alzi la mano (o, se lo preferisce, scagli la prima pietra) chi, almeno una volta nella sua vita, durante un viaggio stressante verso una località di villeggiatura, con la macchina diventata un forno erematorio per il clima canicolare, non ha dovuto sopportare un supplemento di almeno un paio d'ore di coda perché un cantiere - spesso misteriosamente deserto
- riduceva l'autostrada a una mezza corsia, con un trionfante cartello che ammoniva, ironico e falsamente consolatorio, " Stiamo lavorando per voi ". Sì, "Stiamo lavorando per voi" è un cartello, un motto molto inflazionato in Italia, paese curioso dove tutti - come presi da uno sfrenato altruismo - sembrano aver consacrato la propria vita a beneficio e a favore degli altri. In questo suo nuovo libro Luca Goldoni, uno scrittore che come pochi sa interpretare e dar forma a quello che la gente pensa realmente, ci conduce con sarcasmo e ironia nell'Italia degli scioperi (fatti tutti, naturalmente, per migliorare i servizi e quindi per noi), dei mondiali di calcio, dei saldi di fine stagione, delle polemiche sull'ora di religione, dell'ecologia, delle colf, dei medicinali (spesso costosissimi) che finiscono gettati in una pattumiera. Un viaggio in un paese frenetico, nevrotico, dove spesso l'illogico, il grottesco e il paradossale sono la regola e dove gli altri, ahimè, passano la maggior parte del loro tempo a lavorare per noi. Ma se lavorassero meno, ci ammonisce sorridendo Luca Goldoni, probabilmente , staremmo molto meglio.