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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2024
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Libro presentato da Simonetta Sciandivasci nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.Michela Marzano invita lettori e lettrici a ragionare insieme con la curiosità e l’intelligenza che contraddistinguono la sua scrittura, in un romanzo che riflette sulle zone grigie e sull’ambiguità del rapporto che abbiamo con gli altri e con il nostro corpo.
Ci sono stati periodi in cui Anna ci ha creduto, alla parità. Quella che va oltre le apparenze, “che premia indipendentemente dal genere, quella cui non interessa se sei truccata e come c’hai le gambe, e mette sullo stesso piano maschi e femmine”. Poi, però, come molte bambine e ragazze, puntualmente precipitava in quel bisogno, sempre lo stesso: essere vista, sentirsi preziosa. E, di fronte agli sguardi, alle mani, alle parole degli uomini, non riusciva a fare altro che cedere – spazio, voce, pezzi di sé. Abdicare al proprio corpo fino a sparire: come quella volta sul palco, lei che sognava di fare l’attrice e non riusciva a muovere un muscolo, divisa tra il desiderio di mostrarsi e il terrore di farlo davvero. Anche adesso, che lavora in radio e insegna in un master di giornalismo, l’istinto di ritrarsi per compiacere non l’abbandona mai del tutto. Poi, con i suoi studenti, si trova a discutere l’eredità del #MeToo a cinque anni dalla sua esplosione: da una parte loro, ventenni che scoprono la sessualità, dall’altra lei che ripensa al passato, a tutte le volte che ha ceduto. Quante sfumature diamo alla parola “consenso”? Quando possiamo essere sicuri che un “sì” non nasconda un’esitazione? Anna cerca colpevoli, ma non è sicura di potersi definire una vittima. Avrà bisogno di perdonare se stessa, guardandosi dentro con coraggio e onestà, per riuscire ad accettarsi e ad andare avanti.
Proposto da Simonetta Sciandivasci al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione: «Anna è una giornalista italiana emigrata in Francia. Lavora in radio e in università, a Parigi. Ama insegnare. È sicura di tutto e non è convinta di niente. Dice sempre “cioè”. Convive con il ricordo, stemperato dalla sottovalutazione, di un abuso di quelli piccoli, consuetudinari, comuni abbastanza da essere stati considerati a lungo normali, quindi inevitabili: le carezze insistenti di un professore. Ha lasciato un marito che l’ha schiaffeggiata. Ha avuto molti uomini: tutti l’hanno desiderata, nessuno l’ha amata. Ha cercato di piacere a sua madre e assecondarne il progetto: crescere una figlia brillante, inespugnabile e integra. Michela Marzano ha scritto un romanzo sul consenso, il grande tema di questi anni, il punto di rottura e svolta che ha ripristinato la connessione tra intimità e politica, e che dalla domanda sul desiderio ci ha ricondotti alla domanda sul senso. L’unica guerra realmente intenzionata a stabilire un equilibrio. Marzano ha usato la letteratura per scardinare un’ambiguità costosa sul desiderio, nella quale ci siamo accomodati tutti: l’idea che quello che vogliamo sia impossibile da capire e che quindi sia inevitabile cedere a un’imposizione, lasciare che gli altri interpretino la nostra volontà. È un libro sbilenco e intenso, importante, decisivo: il primo che si avventura a raccontare lo squarcio che il #metoo ha portato nella vita delle donne, come ha cambiato le relazioni, come ha minato le certezze, le abitudini, il bisogno d’amore, come ci ha resi non sospettosi e sicuri, non giustizialisti e violenti, ma aperti e nuovi, infantili e diversi, premurosi e soli, disponibili, finalmente, a far tremare la nostra identità. Lo propongo perché il #metoo lo abbiamo sotto gli occhi da sei anni, eppure questo libro che lo racconta, lo spiega e lo umanizza, è sconvolgente come un articolo inedito, uno scoop terribile, come la rivelazione che risiede nell’apocalisse.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
ho trovato questo libro faticoso ma necessario, in tante occasioni ho pensato che fosse difficile proseguire ma la delicatezza con cui la scrittrice affronta questa tematica mi ha portato ad andare oltre proprio perché la ritenevo una lettura importante. ho incontrato la scrittrice qualche tempo prima senza aver letto il libro e la forza del suo racconto mi ha colpita e spronata alla lettura, che mi ha lasciata con tanti interrogativi interessanti anche dopo aver concluso il libro stesso. davvero consigliato.
Questa recensione è per me non solo un'espressione, come sempre, di ciò che mi ha lasciato questa lettura che ho scelto e che ho atteso, ma rappresenta anche un flusso di pensieri che in questi giorni di cambiamenti di stagione voglio esternare sperando che presto a cambiare sia anche la stagione della nostra era che stiamo vivendo. Un tempo in cui sembriamo tanto proiettati al futuro, al cambiamento, all'innovazione, all'inclusione, ma su certi aspetti siamo rimasti secoli indietro. Anna è la protagonista di questa storia, dal suo passato al suo presente come giornalista radio, insegnante di un master in giornalismo e la sua vita costruita a Parigi. Parla al suo futuro, ai suoi ragazzi durante le sue lezioni. Anna si racconta, racconta di quando sin da bambina è nata in lei quella parte che doveva sentirsi bella, apprezzata sopratutto da quando il suo professore ha iniziato a "sfiorarle" la mente e il corpo, fino a quando ha sposato l'uomo che sapeva già di non amare e da cui dopo i primi schiaffi è fuggita, con le "giuste colpe" ."Ma come fanno, le altre, a farsi rispettare?" . La domanda di Anna è sempre presente. Tra attimi di leggerezza e momenti di crisi profonda, guarda al mondo con gli occhi dei suoi alunni del master di giornalismo e con quelli del futuro fatto di hashtag, di social e di denunce che non possono attendere. Tra una lezione e l'altra Anna provoca se stessa e i suoi alunni sul tema del consenso e di tante violenze non raccontate per la paura che, probabilmente, i vari "se" ("se non avessi messo la minigonna" , "se non fossi andata a cena a casa sua", "se non avessi deciso di andare a correre al parco alle otto di sera") rappresentino in realtà consensi velati a ciò che poi accade oltre la nostra volontà, ad una sorta di autorizzazione data implicitamente. Michela Marzano ci conduce in riflessioni delicate e importanti. Mi è sembrato di essere davvero come ad un momento di confronto "vis a vis" in cui le parole ti arrivano ancora di più dritte al cuore e all'anima forse anche perchè tutti siamo sensibili a determinate tematiche. Ho apprezzato molto anche i momenti in cui a porsi determinate domande o a rispondere a quelle poste, vi fosse anche la versione maschile. Ciò che viviamo è già storia, ma ciò che portiamo nel cuore e nella mente è quello che possiamo migliorare del nostro futuro.
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