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Anno edizione: 2021
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Vincitore del Booker Prize 2020
Il ritratto indimenticabile di una città, di una famiglia e di una donna in difficoltà. Ma soprattutto una struggente, straordinaria storia d'amore, di quel sentimento fortissimo che solo un figlio può nutrire.
«Da un bozzolo di umane amarezze, Douglas Stuart costruisce un romanzo carico di ironia, gioia e speranza» - Enrico Franceschini, la Repubblica
«Una storia commovente, delicata e al tempo stesso brutale» - The Times
«Un talento letterario fuori del comune per raccontare un'adolescenza ampiamente autobiografica, segnata dall'abbandono del padre e dalla dipendenza dell'alcool della madre» - Antonio Monda, la Stampa
È il 1981: Glasgow, un tempo fiorente città mineraria, sta morendo sotto i colpi del thatcherismo e i suoi abitanti lottano per sopravvivere. Agnes Bain si aspettava di più dalla vita, ha sempre sognato e desiderato una casa tutta sua e un'esistenza che non fosse precaria. Lei, che un tempo è stata bellissima, è ormai una donna delusa avvolta in una pelliccia di visone spelacchiata. Quando il marito, tassista e donnaiolo impenitente, la abbandona, si ritrova con i suoi tre figli in balia di una città devastata dalla crisi economica. Mentre la donna si rifugia sempre più spesso nell'alcol, i figli fanno del loro meglio per prendersene cura, ma a uno a uno sono costretti ad abbandonarla, per riuscire quantomeno a salvare se stessi. A non perdere la speranza rimane solo Shuggie, il figlio minore, da sempre protettore e vittima di Agnes, che si muove circospetto in mezzo ai deliri etilici della madre. Ma anche Shuggie ha i suoi problemi: nonostante si sforzi di essere come gli altri, lui è diverso: ben educato, esigente, pignolo e un po' snob, è una creatura completamente fuori luogo nello squallore disperato della Glasgow di quegli anni, uno strano bambino che parla come un principe. I figli dei minatori lo prendono di mira perché gay, gli adulti lo rimproverano e ne sono infastiditi, e lui finisce per convincersi che se farà del suo meglio per essere "normale" potrà aiutare Agnes a fuggire da questa città senza più speranza. Shuggie e Agnes si ritrovano entrambi messi ai margini: lei ostracizzata dalle altre donne e usata dagli uomini, lui vittima del bullismo e del machismo. Ma la storia al centro del romanzo, oltre a essere il ritratto indimenticabile di una città, di una famiglia e di una donna in difficoltà, è soprattutto una struggente, straordinaria storia d'amore, di quel sentimento fortissimo che solo un figlio può nutrire, e segna l'esordio potente e indimenticabile di un grandissimo scrittore.
Questo libro è nello stesso tempo una carezza ed un pugno. Storia di Shaggy Bane di Douglas Stuart edito da Mondadori parla di un rapporto speciale che si instaura tra una madre ed un figlio vissuto in una Glasgow operaia a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90. I due vengono dapprima abbandonati da un padre e marito violento e donnaiolo, ed in seguito da una società refrattaria ai cambiamenti e poco incline a qualunque scelta di vita controcorrente.Vi suggerisco questo romanzo perché appassiona, diverte, sorprende fino alla fine con le sue pagine agrodolci.
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una lettura impegnativa, ma senza dubbio bella. mi é piaciuto
E' stata per me una lettura a tratti faticosa ma alla fine devo dire che il racconto c'è ed è solido. La strana coppia formata dalla mamma alcolizzata e dal figlio che muove i primi passi nella sua omosessualità sembra un film neorealista già prima che questo venga eventualmente girato.
Due persone alla deriva, senza ancora di salvezza, in una progressione di desolazione e sconforto. Agnes precipita lentamente, fino alla lenta perdita dell'ultimo baluardo di dignità, Shuggie resiste, impavido e disincantato, tra le difficoltà e l'incapacità di metabolizzare il suo sentirsi diverso. La storia si svolge in una Glasgow travolta dal thatcherismo, segnata dalla chiusura delle miniere e dei cantieri, dove l'alcol a basso costo consuma i sussidi governativi delle famiglie dei disoccupati. Finale senza enfasi, un po' frettoloso.
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