Dopo aver letto il romanzo "Il suo odore dopo la pioggia", ho deciso di immergermi in questo piccolo gioiello di Cedric Sapin-Defour. Fin dalle prime pagine, emerge la straordinaria sensibilità dell'autore, capace di risvegliare un'empatia profonda che ci riporta a un dialogo intimo con il nostro Io, quasi come un richiamo all'istinto primordiale e infantile, da dove tutto deriva. La natura è il fulcro del racconto, un elemento che guida verso la riappropriazione della nostra coscienza individuale. "Sulle tracce dei piaceri della neve e dell'altezza" ci offre uno sguardo contemporaneo e poetico sul vivere la montagna: non solo come luogo da esplorare, ma come specchio delle nostre emozioni, come spazio dove ritrovare una calma assoluta e una saggezza senza tempo. Attraverso sfide che ci riportano all'essenziale, il libro ci invita a ripensare il nostro rapporto con l'ambiente, ricordandoci l'importanza di un'etica che protegga questi luoghi incantati. Sapin-Defour ci spinge a rallentare, a lasciare alle spalle la frenesia urbana e a riscoprire la bellezza della natura nella sua semplicità e purezza. Un'opera che è molto più di un racconto: è una meditazione sulla montagna, sulla neve, e sulla vita.
Sugli sci. Sulle tracce dei piaceri della neve e dell'altezza
«Scendere. Saltare, svoltare, filare, queste parole vorticanti delle danze infantili. Governare gli sbilanciamenti. Sciare è in primo luogo questo: permettersi di vacillare.»
«Una testimonianza affascinante e appassionata, un'esplorazione piena di tenerezza.» - Montagnes Magazine
Una volta trasfigurate dall'inverno, sublimate dalla neve, le montagne diventano inaccessibili. Che lo si chiami sci alpinismo, di escursione, di passeggio, oppure semplicemente pelli di foca, questa attività è l'unico modo per sperimentare tutto ciò che un mondo assolutamente incontaminato può offrire. Crearsi il proprio itinerario, preparare lo zaino, partire e poi vagare tra terra e cielo contando solo sulle proprie forze, senza lasciare nulla dietro di sé se non una traccia fugace, mentre tutto acquista un senso di vacuità, i pensieri svaniscono e la testa si svuota. «Quei giorni in cui nessun minuto cade nel vuoto, in cui non si chiede più niente alla vita perché è già così tanta. In cui ci si incaponisce con testardaggine sulla nostra idea di felicità». Senza retorica né elogi della fatica, Cédric Sapin-Defour ci accompagna in un vero e proprio viaggio alla scoperta del grande mistero bianco, un'ode poetica sulla ‘trasfusione' tra uomo e natura, perché, in fondo, «attraversare le montagne sugli sci è anche questo, è aspettare che esse ci attraversino».
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Anno edizione:2024
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MirkoSperlonga 30 novembre 2024La salita, La vetta, la discena, la socialità: circolarità di vite
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