L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Ismenodora, giovane vedova irreprensibile, molto ricca e di grande bellezza, si innamora del ragazzo Baccone e si propone di sposarlo. Con audacia, addirittura lo fa rapire. Ma Baccone è desiderato anche da altri giovani, che si indignano contro Ismenodora. Chi avrà ragione? Chi difende la normalità dell’amore omosessuale? O chi difende la stranezza di un matrimonio con ratto dello sposo? Tale è la situazione, deliziosamente ambigua, da cui si diparte questo dialogo di Plutarco, lettura consigliabile per chiunque voglia capire che cosa fosse, in concreto e nelle avventure quotidiane, l’amore in Grecia. Esso si fondava su un’antica disputa, che opponeva l’amore dei maschi per le donne e l’amore dei maschi per i ragazzi: partiti potentissimi, pieni di eloquenza e passione. Qui, come in una sorta di tarda ripresa del Simposio platonico, Plutarco riesce, con sovrana saggezza e coprendo la scena con una fioritura di storie e di aneddoti, a ricondurre le due opposte forme dell’amore sotto le ali di Eros, senza che alcuna abbia la vittoria, mentre entrambe finiscono per inchinarsi al potere soverchiante del dio.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore