Sulla faglia
Rabbia. Terra di rabbia, nuvole di rabbia, sento qualcosa di rabbia, così avvolgente dalle mie rive, così ostile nel lento scivolare delle ore, scogli e sassi fra onde svettanti... Eppure io c'ero, livida e perduta in un disegno di sabbia, un idioma alieno di parole oscure che dormono appena celate dallo sforzo inesausto della mia esistenza... ora sono sfinita di rabbia, nemico il ricordo o quel "ti rammenti" sussurrato al volo, appena sollevato da un soffio. Basta una parola qualunque e la danza della polvere comincia... Ma è polvere e pur leggera si posa, come il ricordo, sulle vie perdute, sull'obbligato volere, sul disperato cercare e così di rabbia si offusca lo specchio e distorce ambiguo l'immagine che ho sperato di vedere... Tutto si confonde annaspando ora nel profondo, ora in superficie... E tu, sorprendente affanno di luce, tu senti questa rabbia salire leggera seguendo le vene, ispirando i titani alla lotta, perdersi nel tuo respiro, aspro, rapace... Sembri il volo terribile dell'aquila, e dell'aquila mostri gli artigli, la chiara ferocia di una natura dolente, costretta ad essere volo e volo soltanto, in un silenzio tremante di cose inumane.
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Anno edizione:2023
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