Sviluppo, ambiente e territorio

La crisi internazionale ha prodotto effetti asimmetrici sull’economia italiana, penalizzando maggiormente il Mezzogiorno e le sue attività industriali, tanto da far paventare il rischio di una desertificazione o erosione della base manifatturiera meridionale. Particolarmente grave appare la situazione del tessuto produttivo meridionale, polarizzato tra poche grandi imprese e molte piccole imprese, che la crisi pone di fronte a due possibili strategie di uscita: mettersi in rete per affrontare mercati extra-europei, innovando e puntando sulla qualità dei prodotti, oppure insistere su di una competitività di prezzo da raggiungere anche ricorrendo al mancato rispetto delle normative fiscali, contributive, di sicurezza sul lavoro, di rispetto dell’ambiente. Contrariamente a quanto avviene nei maggiori Paesi avanzati, l’Italia manca di un’efficace politica industriale che riesca a rilanciare la manifattura, innovandola e puntando ad una sua riconversione green e sostenibile. Per realizzarla è necessario integrare nei territori gli interventi progettati a scala diversa (nazionale, regionale e locale), coniugando politiche industriali e politiche territoriali di sviluppo, di cui le politiche di coesione rappresentano l’asse portante. Gli interventi contenuti in questo volume offrono un ampio spettro di analisi e proposte sui diversi punti di debolezza dell’industria meridionale e del contesto ambientale che la ospita, idee da tradurre in interventi di policy da parte delle Istituzioni.