Taccuino di Assisi (13-15 settembre 1897). Copia anastatica
Nel 1225, un anno prima della morte e ormai quasi cieco, San Francesco scrisse il Cantico delle creature, definito un “commentario delle tenebre” nato dalla sofferenza ma intriso di gioia luminosa. Curiosamente, anche d’Annunzio attribuì al buio della cecità temporanea la genesi del suo Notturno. Il legame del Vate con San Francesco risale al viaggio ad Assisi del settembre 1897, compiuto con Eleonora Duse e Angelo Conti: un’esperienza che trasformò il Santo in un mito personale e lasciò tracce in gran parte della produzione dannunziana, da Alcyone (1903) fino al Libro segreto (1935). Dal Taccuino di Assisi, nato in quei giorni, scaturirono immagini e suggestioni che alimentarono la sua scrittura e la sua visione spirituale. Col tempo, alla mistica religiosa del Frate si affiancò, in d’Annunzio, una sorta di mistica laica espressa nella costruzione del Vittoriale, nelle liturgie personali e negli arredi simbolici. Così, pur distanti nei secoli e nelle credenze, Francesco e d’Annunzio appaiono uniti dalla parola poetica che diventa mito e rito: il Taccuino di Assisi ne è la più viva testimonianza.
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Anno edizione:2025
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