. Leggere le liriche de Il Tarassaco implica il pieno coinvolgimento del lettore, custode della ricerca di senso e della capacità introspettiva, con cui vengono presentate le molteplici sfumature dell' animo umano, dell' esperienza di vita e della profonda sensibilità, con cui ogni parola corrisponde ad una pennellata emozionale e ad una ricerca onesta e pura. Sessantaquattro liriche intessono questa caleidoscopica silloge, un viaggio metafisico tra realtà e sensazione, una ricerca del senso delle cose per scoprire la fallacia di tale indagine. Capacità chirurgica di analizzare la parola commista alla profondità stilistica, con cui l' autrice ci regala il suo percorso emozionale, tra sentimenti forti ed impattanti, riflessioni sulla dignità e bellezza del creato in una indagine schietta e acuta della possibilità di ciascuno di esprimere se stesso. L' autrice dipinge il tessuto narrativo del proprio vissuto tramite un fine dettato poetico, che raggiunge la giusta misura tra la necessità di raccontare e raccontarsi e la cura e selezione delle parole, levigate, piene, profonde senza indulgere alla leziosità o ad una forma di bellezza fine a se stessa. Indagine naturale, viaggio nel tempo e nello spazio, legame con la vita e una straordinaria maestria nel presentare l' illusione di perseguire un' unica prospettiva di senso, di ricondurre ogni elemento vitale ad un preciso orizzonte razionale, questo si evince dagli scritti della raccolta. Non a caso il riferimento all' onestà della poesia può assumere la cifra interpretativa del progetto poetico di Katiuscia Nazzarini, potente e discreta, dolce e amara, cosciente e serena. La lettura della silloge è un' esperienza immersiva, profonda, a tratti unica per chi accetta il patto atavico che ogni Autore instaura con il proprio pubblico: ogni lirica diventa contestualmente del lettore, restando singolarmente dell' autrice e della sua passione per la scrittura e la vita. Antonio Pasquale
