L'autrice secondo me ha perso un'occasione! La storia di per sè sarebbe molto bella ad a suo modo originale... ma lo stile di scrittura è didascalico, a tratti banale o addirittura infantile. Non sono riuscita ad empatizzare coi personaggi...peccato! Il libro è a mio modo di vedere solo un susseguirsi di piccoli grandi eventi, quasi un copione di scena...non arriva ad emozionare fino in fondo.
Il tatuatore di Auschwitz
«Un romanzo già venduto in tutta Europa.» - The Bookseller
«Una storia potente su come il vero amore riesca a nascere anche nelle condizioni più disumane e infernali.» - Publishers Weekly
«Il tatuatore di Auschwitz sta vivendo il suo momento di gloria grazie
ad un grandioso passaparola.» - The Bookseller
1942. Quando Lale Sokolov varca i cancelli di Auschwitz-Birkenau, gli viene affidato il compito di tatuare i prigionieri. Davanti a lui, in fila, terrorizzata e scossa dai brividi, c'è una ragazza: Gita. «Ho tatuato un numero sul suo braccio. Lei ha tatuato il suo nome sul mio cuore.» Inizia così uno dei racconti più coinvolgenti, coraggiosi e memorabili sull'Olocausto: la storia d'amore del Tatuatore di Auschwitz. Il cielo di un grigio anonimo incombe sulla fila di donne. Da quel momento non saranno più donne, saranno solo una sequenza inanimata di numeri tatuati sul braccio. Ad Auschwitz, è Lale a essere incaricato di quell'orrendo compito: proprio lui, un ebreo come loro. Giorno dopo giorno, Lale lavora a testa bassa per non vedere un dolore così simile al suo finché una volta alza lo sguardo, per un solo istante: è allora che incrocia due occhi che in quel mondo senza colori nascondono un intero arcobaleno. Il suo nome è Gita. Un nome che Lale non potrà più dimenticare. Perché Gita diventa la sua luce in quel buio infinito: racconta poco di lei, come se non essendoci un futuro non avesse senso nemmeno un passato, ma sono le emozioni a parlare per loro. Sono i piccoli momenti rubati a quella assurda quotidianità ad avvicinarli. Dove sono rinchiusi non c'è posto per l'amore. Dove si combatte per un pezzo di pane e per salvare la propria vita, l'amore è un sogno ormai dimenticato. Ma non per Lale e Gita, che sono pronti a tutto per nascondere e proteggere quello che hanno. E quando il destino tenta di separarli, le parole che hanno solo potuto sussurrare restano strozzate in gola. Parole che sognano un domani insieme che a loro sembra precluso. Dovranno lottare per poterle pronunciare di nuovo. Dovranno conservare la speranza per urlarle finalmente in un abbraccio. Senza più morte e dolore intorno. Solo due giovani e la loro voglia di stare insieme. Solo due giovani più forti della malvagità del mondo. Ora questa storia, così intensa da far vibrare le corde più profonde dell'animo, diventa una serie tv trasmessa su Sky. Il dolore che Lale e Gita hanno conosciuto e l'amore grazie al quale lo hanno sconfitto sono un insegnamento profondo: perché restano ancora molte verità da scoprire sull'Olocausto e non bisogna mai smettere di ricordare. Un romanzo sul potere della sofferenza e sulle luci della speranza. Su una promessa di futuro quando intorno tutto è buio.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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BARBARA BAGNOLI 27 dicembre 2019
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Edoardo Bellotti 19 maggio 2018
Mi sono sempre interessate le storie legate all'Olocausto ecco perché ho deciso di leggere questo libro che mi ha fatto conoscere altre atrocità di quel periodo. Ho trovato il modo di raccontare la storia di Lale e Gita ricca di particolari legate a quel periodo. Purtroppo però ho trovato molto freddo il modo di farlo...ma chissà forse l'autrice voleva proprio rimanere distaccata. Nel complesso lo consiglierei.
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alessia n. 26 febbraio 2018
Appena finito, struggente, commovente, bellissimo. Scrittura semplice, storia vera che ti prende fin dalla prima pagina, chi dice banale, o scontato non ha capito nulla, ed è meglio si legga cose davvero banali. Copertina molto carina. Consiglio vivamente.
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