I teatri della legge. Storia di una metafora nell'Europa di Shakespeare
Da Platone a Seneca, da Sant'Agostino a Shakespeare, l'idea del theatrum mundi attraversa secoli di pensiero e letteratura, suggerendo che siamo tutti attori di una storia più grande e complessa di noi. Ma cosa accade se la legge non è soltanto il copione di questa rappresentazione, bensì anche la sua scenografia nascosta? Questo volume esplora la teatralità del diritto e delle teorie della sovranità nell'Europa della prima età moderna, mostrando come il linguaggio della scena abbia plasmato profondamente l'immaginario giuridico occidentale. Intrecciando teatro e storia delle idee, iconografia e pensiero filosofico, il volume guida il lettore dalle mnemotecniche rinascimentali alle allegorie del Barocco, fino al teatro elisabettiano, dove, proprio grazie a Shakespeare, la scena diventa specchio delle tensioni inestinguibili tra potere e giustizia. In questo dialogo tra palco e norma, il diritto si rivela dramma collettivo: una struttura invisibile che ordina l'esistenza, costruisce narrazioni e dà forma a una precisa visione del mondo.
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Anno edizione:2025
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