Teatri-libro. Ronconi, Vasilicò, Bene. Esperienze di percezione tra corpi in pagina e corpi in scena
Si può percepire uno spettacolo smarrendosi nell'"andirivieni" della "durata" spazio-temporale di un romanzo? Possono i "corpi" teatrali caricare (nello spazio provvisorio del loro "apparire") su di sé gli abissi di memoria, le centrifughe avventure, i "cicloni" della coscienza dei personaggi di un romanzo o di un poema epico? In alcuni spettacoli di Luca Ronconi, Giuliano Vasilicò e Carmelo Bene ciò avviene. L'autore, qui, analizza i processi che portano questi artisti a mettere in scena il concepimento stesso dell.opera che scelgono di "traghettare" sul palcoscenico. Essi intendono, così, rendere gli spettatorilettori partecipi dello sguardo creativo da cui il libro ebbe origine: è l'esperienza di un "vissuto", di uno spazio-tempo non comprimibile nella stretta "griglia" retorica del tradizionale teatro "prospettico" che si affida alla "consunzione dialogica" dell'hic et nunc.
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Anno edizione:2010
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