Dopo aver letto "Macaronì" ero entusiasta all'idea di leggere un altro libro del duo Guccini-Macchiavelli. Questo libro è comunque riuscito a soddisfare le mie aspettative. Ciò è sintomo di come la coppia tra un grande giallista come Macchiavelli e un cantautore/scrittore come Guccini funzioni. La trama mi ha preso per tutta la durata del libro lasciando continuamente quella suspence alla fine del capitolo che invoglia subito a leggere il capitolo successivo. Inoltre mi colpisce molto la volontà di ambientare dei gialli sull'Appennino Tosco-Emiliano: la trovo un'idea originale. In linea generale lo consiglio vivamente (come per tutti gli altri libri del duo Guccini-Macchiavelli), anche se forse, l'unico neo, che potrebbe confondere un po' il lettore, è la numerosità dei personaggi (soprattutto quelli secondari). Ma questo problema risulta parzialmente ovviato grazie alle prime pagine, dove vi è un elenco con i nomi dei personaggi e dei luoghi che saranno trattati nel libro.
Tempo da elfi. Romanzo di boschi, lupi e altri misteri
L'indagine più difficile della carriera di Poiana. Perché potrebbe essere l'ultima, ma non solo: perché si troverà a sospettare degli amici più cari, perché dovrà ammettere che l'intuito femminile può essere imbattibile, perché per trovare la direzione giusta dovrà essere pronto a perdersi nel bosco...
Le stagioni si avvicendano sempre uguali a Casedisopra, fra la tabaccheria della Nerina e le due caserme - dei Carabinieri e della Forestale - che invano vigilano sul bar-trattoria di Benito, dove anche quando la stagione della caccia è chiusa il maiale servito in tavola ha un curioso retrogusto di cinghiale... Eppure ultimamente qualcosa sta cambiando. In paese compaiono ragazzi e ragazze dagli abiti colorati, calzano sandali di cuoio intrecciati a mano e vendono i prodotti del bosco e della pastorizia:sono gli elfi, che vivono in piccole comunità isolate sulla montagna, senza elettricità, praticando il baratto e ospitando chiunque bussi alla loro porta senza porre domande. Forse potranno essere loro a prendersi cura del territorio appenninico, sempre più trascurato e spopolato, mentre sul corpo della Forestale incombe il destino di venir riassorbito nell'arma dei Carabinieri? Marco Gherardini, detto Poiana, ispettore della Forestale, non fa in tempo a immalinconirsi con questi pensieri che ecco, nell'aria risuonano due spari proprio quando nemmeno i cacciatori avrebbero licenza di esploderli. E di lì a poco, ai piedi di un dirupo viene trovato un cadavere: proprio un giovane elfo, si direbbe. Inizia per Poiana l'indagine più difficile della sua carriera. Perché potrebbe essere l'ultima, ma non solo: perché si troverà a sospettare degli amici più cari, perché dovrà ammettere che l'intuito femminile può essere imbattibile, perché per trovare la direzione giusta dovrà essere pronto a perdersi nel bosco...
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<p>Prima edizione, 312 p., f.to cm 24x15,5, copertina rigida con sovraccoperta. Ottime condizioni</p> 9788809850705.
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Fabio Fonseca 14 maggio 2018
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Marco Gherardini, al secolo Poiana, questa volta ha tra le mani il caso della morte di un elfo, ma non si è trasferito nella Terra di Mezzo: gli elfi che popolano i cascinali abbandonati dagli umani intorno a Casadisopra sono giovani e meno giovani che hanno deciso, con motivazioni diverse, di staccarsi dalla civiltà e tornare a vivere a contatto con la natura. Il duo Macchiavelli – Guccini continua a funzionare bene: la storia si intreccia con descrizione di luoghi, animali, tradizioni che le danno spessore e credibilità. Non manca, anche se non è invadente, una riflessione su questo mondo marginale, ma numericamente in crescita, di persone che, insoddisfatte delle regole delle civiltà, decidono per un distacco radicale e un ritorno alle origini: chi ha letto “Le otto montagne” troverà più di un’analogia. Riassumendo una lettura piacevole
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Il duo Macchiavelli – Guccini continua a funzionare bene: la storia si intreccia con descrizione di luoghi, animali, tradizioni che le danno spessore e credibilità. Non manca, anche se non è invadente, una riflessione su questo mondo marginale, ma numericamente in crescita, di persone che, insoddisfatte delle regole delle civiltà, decidono per un distacco radicale e un ritorno alle origini: chi ha letto “Le otto montagne” troverà più di un’analogia. Riassumendo una lettura piacevole, gustosa e ricca di sapori come uno dei piatti che prepara l’Adele.
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