Personalmente non mi è piaciuto molto, ne ho letti di migliori
Il testimone
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Chicago, 2000. La sedicenne Elizabeth Fitch è dotata di un'intelligenza superiore alla media e si attiene scrupolosamente alla rigida tabella di marcia ideata per lei dalla madre. Finché un giorno decide di trasgredire le regole: si ubriaca in un locale notturno e si lascia trascinare in una villa sulla Lake Shore da un seducente uomo dall'accento russo. Ma lì assiste a qualcosa che non doveva vedere e che cambierà radicalmente la sua vita. Arkansas, 2012. Abigail Lowery vive in una piccola città abbarbicata tra le montagne della regione degli Ozark. Nella sua casa tra i boschi, progetta sofisticati sistemi di sicurezza, e i suoi unici compagni sono un cane feroce e un vasto assortimento di armi da fuoco. Conduce un'esistenza appartata, parla poco e non racconta mai nulla di sé. La sola presenza che tollera è quella del commissario di polizia Brooks Gleason, affascinato dalla sua natura solitaria. Gleason è il solo che abbia intuito il bisogno di protezione di Abigail, anche se non immagina che le sue difese servano a nascondere una storia che un giorno, fatalmente, dovrà essere rivelata...
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Anno edizione:2012
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Cristina Svezia 31 agosto 2015
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“Un thriller all’altezza dei migliori maestri del genere” ..così è stato descritto. Certo che definire questo libro un thriller ed inserirlo nella collana “Time crime” è un pò azzardato, a parer mio!!! Viene tirata in ballo la mafia russa pertanto ci si aspettano situazioni di suspense coinvolgenti e da brivido ed invece ci si ritrova immersi in lunghe e noiose descrizioni di liti domestiche, liti tra vicini, tranquillità minacciata dalle solite teste calde del paese, un innamoramento tra i protagonisti troppo scontato, facile e veloce. E dopo aver letto 540 pagine sperando almeno in un finale “col botto”, ci si accorge che, forse, l’autrice si era stancata di scrivere tanto da chiudere la storia di una super testimone di un delitto di mafia in circa 24 pagine e senza nessun intoppo!! E vissero tutti felici e "delusi"!
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BARBARA PIRAZZINI 16 luglio 2013
Nora Roberts è la mia autrice preferita in assoluto e anche in questo romanzo non mi ha affatto delusa. La Roberts ha all'attivo circa trecento libri e, per quanto riguarda i libri che ho letto io, non sbaglia mai; sa esattamente ciò che fa in ogni singola pagina che scrive. Questa autrice è famosa per il genere che, possiamo dire, lei stessa ha creato, il rosecrime, il mio genere letterario prediletto: dove giallo e romanzo rosa si incontrano e insieme formato un delizioso impasto letterario. Nora Roberts sembra conoscere perfettamente tutto ciò di cui racconta: dei sistemi di sicurezza informatici, delle procedure di polizia, della storia delle cittadine degli Ozark, ecc.; diciamo che si vede che ha fatto ricerche prima di scriverne, ma lo fa con una naturalezza che lascia senza parole. Oltretutto, dopo centinaia e centinaia di libri scritti riesce a trovare l'ispirazione per nuovi romanzi, dimostrando un'estrema bravura in ciò che fa, oltre che una passione che le invidio. Originalità è decisamente il suo secondo nome. Certo, nella maggior parte dei suoi romanzi parla di storie d'amore che hanno a che fare con risvolti gialli, eppure non si ripete mai. La lettura non risulta noiosa, mai, in nessuna parte del libro; è come se il testo e i tuoi occhi fossero legati da un filo immaginario. Ne so qualcosa, visto che ho dovuto interrompere la lettura un paio di volte (fra università e altri impegni), ma non appena avevo un secondo libero riaprivo il libro; per questo in un paio di giorni sono riuscita a terminarlo. La trama, come dicevo prima, è originale, eppure sono rimasta un po' perplessa per quanto riguardava il finale. Mi aspettavo finisse in un certo modo (in maniera positiva o negativa quindi), ma non che per arrivare a quel risvolto la Roberts prendesse quella strada. Mi aspettavo più azione alla fine del romanzo, visto che la protagonista ha pistole ovunque. Eppure mi è piaciuto. Probabilmente la Roberts ha optato per questo tipo di strada perché era chiaro che tutti avremmo pensato ad un finale più movimentato e, beh, ho apprezzato il fatto di voler sorprendere i propri lettori. Un altro punto che mi ha un po' "insospettito", diciamo, è stato l'inizio della storia fra Brooks e Abigail. Dal mio punto di vista è stata un po' fantastica, nel senso che lei è sospettosa di tutti e non si fa avvicinare da nessuno, eppure quando lui, dopo poco che si conoscono, la bacia, lei lo lascia fare. Il proseguimento del corteggiamento invece non mi ha fatto sorgere dubbi, ma l'inizio vero e proprio mi è sembrato strano. In ogni caso consiglio questo libro, non potrei non farlo. E se questo non vi convince (non avete idea di cosa vi perdete), almeno leggete altro di questa autrice, perché merita veramente tanto. Voto: 4 stelline e mezzo
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