personalmente sono stato preso completamente, Valerio Massimo Manfredi conferma ancora una volta di essere un grande scrittore. la trama è avvincente e spedita consiglio a tutti gli amanti del genere
È un giorno di sole quando Armin chiama suo fratello Wulf, per mostrargli un prodigio: la costruzione della "strada che non si ferma mai". Una meraviglia che li lascia senza fiato, il miracolo tecnico dei nemici romani, capaci di creare dal nulla una strada che attraversa foreste, fiumi, paludi e non devia nemmeno davanti alle montagne. Improvvisamente i due sentono dei rumori: è una pattuglia romana. Armin e Wulf sono catturati dai soldati. Nel loro destino però non c'è la morte, né la schiavitù. Perché Armin e Wulf sono figli di re. Sigmer, il loro padre, è un guerriero terribile e fiero, principe germanico rispettato e amato dalla sua tribù. La sua sola debolezza era l'amicizia segreta con Druso, il grande nemico, il generale romano precocemente scomparso che Sigmer, di nascosto, ha imparato a conoscere e ad ammirare. I due giovani devono abbandonare la terra natale e il padre per essere condotti a Roma. Sono principi, per quanto barbari. Saranno educati secondo i costumi dell'Impero fino a diventare comandanti degli ausiliari germanici delle legioni di Augusto. Sotto gli occhi dell'inflessibile centurione Tauro, impareranno una nuova lingua, adotteranno nuove abitudini, un modo diverso di pensare. E come possono Armin e Wulf, cresciuti nei boschi, non farsi incantare dai prodigi di Roma? I due ragazzi diverranno Arminius e Flavus, cittadini romani. Ma il richiamo del sangue è davvero spento in loro? La fedeltà agli avi può portare alla decisione di tradire la terra che li ha adottati?
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Anno edizione:2016
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andrea caccavale 29 dicembre 2020
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Da grande fan di Manfredi, mi aspettavo molto di più da questo libro. Di certo non ai livello de "Il mio nome è nessuno" che ho amato. Comunque bel libro, ma azione del racconto lenta e piena di descrizione superflue. Manfredi forse ha voluto concentrarsi questa volto molto più sulla parte storica. Comunque bel libro, consigliato se lettori di Manfredi. Se è il primo libro di Manfredi che leggete, vi consiglio invece quelli precedenti
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Per non scrivere una recensione completamente negativa su questo libro è opportuno leggerlo fino alla sua ultima pagina. Prima della terza parte ero deciso a liquidarlo come la solita operazione commerciale: titolo intrigante, autore di alto livello ed il successo di vendita è assicurato. Certo, avendo più dati storici a disposizione o fantasia più viva, si poteva fare di meglio, anche perché durante la stesura della terza parte l'autore sembra sorvolare su vari scenari che secondo me potevano essere meglio sviluppati per dare corpo al racconto. Invece si ha l'impressione che a fronte di una sciatteria iniziale, si sia cercato di consegnare il manoscritto alle stampe il più rapidamente possibile affrettando anche la correzione delle bozze. Trovo all'altezza della situazione solo le conclusioni finali dell'autore.
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